Credit suspense sul vertice

Presidente e amministratori delegati dimissionari da ieri Presidente e amministratori delegati dimissionari da ieri Credit, suspense sul vertice Irti lascia, arriva Barucci? MILANO. Il vertice del Credito Italiano si presenterà dimissionario alla prima assemblea post-privatizzazione che dovrà approvare il bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 1993. Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale hanno rassegnato le dimissioni dall'incarico. In pratica è stata formalizzata la mossa che tutti aspettavano, riguardo alle dimissioni dell'intero consiglio di amministrazione dell'ex banca Iri. Resta però il mistero sulle possibili nomine in consiglio di nuovi membri, dopo che a dicembre il Credit è stato interamente privatizzato con l'offerta pubblica di vendita delle azioni possedute dall'Istituto. Le dimissioni del vertice sono semplicemente un atto formale dovuto, già preannunciato dal presidente Natalino Irti e dagli amministratori delegati Giuseppe Egidio Bruno e Piercarlo Marengo in occasione del recente collocamento azionario che ha portato proventi per un totale di 1700 miliardi e nuovi soci. Ma mentre sembra scontato che i due amministratori delegati vengano riconfermati per il prossimo triennio, più incerta appare invece la sorte della presidenza. Natalino Irti ha precisato che considera irrevocabilmente scaduto il suo mandato, nonostante le pressioni che ha ricevuto e riceve affinchè resti. A questo punto, secondo una voce insistente e fondata, al vertice del Credito Italiano potrebbe tornare il ministro del Tesoro Piero Barucci, «disoccupato» per la caduta del governo ed ex amministratore delegato dell'istituto: ma in che veste? In quella di presidente o nuovamente di amministratore delegato? Un'incertezza che s'inserisce in un momento «caldo», mentre imperversano le polemiche sulla «public company» (si tratta, a differenza del «nocciolo duro», di una società con una miriade di soci, nessuno dei quali parte in posizione di forza: piace alla de, al presidente dell'Iri Romano Prodi e anche al presidente del Consiglio Ciampi). La poca chiarezza su chi sarà al comando del nuovo Credit privatizzato è un aspetto del «nuovo corso» che preoccupa molti tra i nuovi azionisti. Sorgono infatti dei dubbi sulla data dell'assemblea: l'articolo 2364 del codice civile, a cui si riferisce la nota del Credito Italiano, prevede che l'assemblea si possa tenere entro un termine massimo di quattro mesi dalla data di chiusura dell'esercizio - in pratica entro fine aprile - ma concede anche che l'atto costitutivo della società possa prolungare tale termine a sei mesi, ossia a fine giugno. Una dilazione cosiderata da molti troppo lunga e poco auspicabile, [st. e]

Persone citate: Barucci, Giuseppe Egidio Bruno, Irti, Natalino Irti, Piercarlo Marengo, Piero Barucci, Romano Prodi

Luoghi citati: Milano