Pace fatta all'Olivetti niente licenziamenti di Francesco Bullo

Dopo tre giorni di negoziato non-stop, la firma. Giugni: sono contento, e abbiamo anche finito presto Dopo tre giorni di negoziato non-stop, la firma. Giugni: sono contento, e abbiamo anche finito presto Pace fatta airOlivetti/ niente licenziamenti Gli ingredienti dell'accordo: 30 «tagli» in meno, contratti di solidarietà Corsi di formazione e mobilità «lunga» per coloro che andranno in «cassa» LA VERTENZA DI IVREA ACCORDO fatto ieri sera per l'Olivetti. Alle 19,45 la firma tra azienda e sindacati dopo una «tre giorni nostop». L'intesa consente di gestire in modo non traumatico (senza licenziamenti e senza cigs a zero ore) 1932 eccedenze, trenta in meno del previsto. Un successo per il ministro del Lavoro, Giugni, dopo la rottura sul «caso Fiat». Un risultato del «grande mediatore» che in fondo (tenendo conto delle difficoltà) ha soddisfatto un po' tutti. L'accordo si muove in due direzioni: riduzione degli organici e abbattimento dei relativi costi. Per la diminuzione del personale, lo strumento scelto è quello degli esodi consensuali e incentivati, e quindi mobilità lunga fino alla pensione e dimissioni incentivate. Con questo sistema si prevedono 500 «uscite» ogni sei mesi. Già nel '93 il meccanismo consentì di «smaltire» 1500 lavoratori. L'azienda deve però fare i conti da subito, a causa della crisi del mercato informatico, con la necessità di abbattere i costi. Quelli corrispondent1' a 262 unità verranno ridotti non pagando nel '94 e '95 sette festività e recuperando attività assegnate all'esterno. Per le rima- nenti 1700 eccedenze si adotterà un mix di strumenti. In primo luogo, verranno fatti 850 contratti di solidarietà, con decorrenza 31 gennaio '94 (la durata massima dell'intervento è fissata al 31 dicembre '95). Per altri 850 dipendenti si ricorrerà alla cassa integrazione straordinaria «finalizzata» (per metà corsi di formazione destinati ad un loro reinserimento, per l'altra metà una mobilità «lunga»). Tre ore prima della firma, quando il risultato era atteso, ma non scontato, le agenzie diramavano un comunicato dell'assesore regionale del Piemon¬ te, Cerchio, che sottolineava soddisfazione, pur con qualche riserva «per la conclusione di una vertenza certamente difficile, ma che scongiura soluzioni drammatiche relativamente alle procedure per la riduzione del personale». Bravo. Ha anticipato ministro, sindacati e azienda. Poi, con i telegiornali, i commenti dei sindacalisti. «E' un accordo altamente innovativo dice Brenna, leader della Firn che ha saputo cogliere le necessità aziendali in termini di abbattimento dei costi e dà risposte alle richieste di certezza di lavoro e reddito per i dipendenti del gruppo di Ivrea». Quello raggiunto ieri sera, secondo Brenna, è un accordo che esclude provvedimenti traumatici come la cassa integrazione a zero ore. Gli fa eco Serra (Uilm): «L'intesa è tanto più importante se messa in rapporto con la difficilissima fase che sta attraversando il sistema delle relazioni industriali nel nostro Paese». E Sateriale (Fiom): «Questo accordo dovrebbe fare scuola non solo nei contenuti ma nei percorsi e nelle relazioni sindacali sottostanti». Aggiunge il leader dei metalmeccanici Cgil: «Le buone relazioni industriali pagano». Positivo anche il commento dell'amministratore delegato dell'Olivetti, Corrado Passera: «E' un risultato che rafforza l'azienda e dimostra ancora una volta la solidità del rapporto tra Olivetti, lavoratori e rappresentanze sindacali». Ed ha aggiunto: «Così l'azienda di Ivrea si avvicina agli obiettivi di efficienza previsti per l'inizio del 1994». Laconico ma chiarissimo il ministro Giugni: «Che soddisfazione...» si è lasciato sfuggire mentre stava firmando il voluminoso protocollo «soprattutto ce l'abbiamo fatta senza fare le sei di mattina». Francesco Bullo Il ministro del Lavoro Gino Giugni

Persone citate: Brenna, Cerchio, Corrado Passera, Gino Giugni, Giugni, Olivetti, Sateriale

Luoghi citati: Ivrea