Scontro a Bonn Meccanici e statali rompono le trattative di Emanuele Novazio
Scontro a Bonn Scontro a Bonn Meccanici e statali rompono le trattative BONN. Metalmeccanici e addetti ai servizi pubblici verso lo sciopero, nella Germania di Helmut Kohl (nella foto). Le astensioni dal lavoro potrebbero presto interessare due settori chiave, che nell'insieme danno lavoro a sette milioni di persone. Appena riprese, ieri, le trattative dei metalmeccanici sono state subito interrotte: secondo uno dei leader del sindacato Ig Metall, Walter Riester, «la situazione è molto seria». Le parti restano lontane: aumenti del 5,5 per cento, chiedono i lavoratori; paghe congelate e tagli ai benefit, ribattono le imprese. Anche il capo del sindacato nel settore pubblico, Monica Wulf-Mathies, è scesa in campo alla vigilia della ripresa delle trattative (la richiesta d'aumento è del 4%): «Non accetteremo il blocco dei salari. Il governo mente, quando sostiene che un rialzo farebbe saltare i bilanci pubblici». Ma mentre decine di migliaia di posti sono a rischio, è il sindacato tedesco nel suo insieme a mostrare segni di difficoltà. Lo affliggono una forte emorragia di iscritti e seri problemi di strategia: dopo l'accordo sulla settimana cortissima alla Volkswagen - meno lavoro e paghe tagliate del 10% per evitare licenziamenti - è entrato in crisi un cardine tradizionale di aggregazione, la battaglia per gli aumenti salariali. Per la Confederazione Dgb, che raccoglie i sindacati di varie branche, il '93 è stato un anno nero: non è riuscita a impedire i tagli allo stato sociale decisi dal governo, non è riuscita a evitare licenziamenti all'Est. E soltanto marginalmente ha bloccato l'emorragia di iscrizioni: 800 mila tessere in meno. LTg Metall, da sola, ne ha perse 400 mila. Emanuele Novazio
Persone citate: Helmut Kohl, Monica Wulf-mathies, Walter Riester
Luoghi citati: Bonn Meccanici, Germania
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