Tu chiamale se vuoi maglie nere

Molti film italiani ma non solo: male anche Saura, Angelopulos, Costa Gavras Molti film italiani ma non solo: male anche Saura, Angelopulos, Costa Gavras Tu chiamale se vuoi maglie nere Ipeggiori incassi della stagione al cinema ROMA. «Aladdin» non ce l'ha fatta e dovrà attendere un'altra settimana prima di indossare la «maglia rosa». Nell'ultimo week end, stando agli incassi registrati nelle 98 principali città italiane, il cartone della Walt Disney (29.527.177.000) non è riuscito a superare nella graduatoria del box office dei film miliardari «Jurassic Park» di Steven Spielberg (31.357.228.00) che da metà ottobre si è autorevolmente insediato al primo posto. L'analisi del box office consente di individuare anche le «maglie nere», ossia i film che hanno incassato di meno: tuttavia il verdetto del botteghino impone qualche riflessione. Nel 1992, per esempio, «maglia nera» senza recriminazione, se non quella di aver visto sperperare alcune centinaia di milioni di denaro pubblico attraverso la sovvenzione ministeriale, toccò a Marina Ripa di Meana la cui opera prima «Cattive ragazze» incassò soltanto 25 milioni e 284 mila lire. Neppure la spesa delle pellicole. Altra maglia nera, non coinvolta in polemiche, fu quella di Pier Francesco Pingitore, il regista-autore del programma televisivo «Bucce di banana», che con il film «Gole ruggenti» non raggiunse i 50 milioni d'incasso, malgrado la presenza nel cast delle «cosce lunghe» di Pamela Prati e dei comici del Bagaglino capeggiati da Pippo Franco e Leo Gullotta. Anche «Verso Sud» (65 milioni e 247 mila lire) e «La corsa dell'innocente» (54 milioni e 989 mila lire) - entrambe opere prime - non sbancarono i botteghini: in compenso questi due titoli del giovane cinema italiano hanno portato fortuna nel 1993 all'attrice Antonella Ponziani (premiata con il Nastro d'Argento e con il David di Donatello) e al regista calabrese Carlo Carlei (33 anni) che seppure non abbia ancora realizzato la sua opera seconda è considerato dalle majors americane un autore di sicuro avvenire. Ed ora la Walt Disney ha acquistato i diritti de «La corsa dell'innocente» e vuole rilanciarlo anche in Italia. Nel frattempo Carlei figura tra i candidati ai Globi d'oro americani (verranno assegnati il 22 gen¬ naio) per il miglior film straniero insieme con ((Addio mia concubina», «Film Blu», «Il banchetto di nozze» e «Justice». Nei programmi del regista calabrese c'è adesso un'opera da 12 milioni di dollari, «Fluke», che racconta la storia di un industriale che muore e si reincarna in un cane randagio. Talvolta i dati d'incasso indispettiscono, come si può immaginare, gli autori. E' il caso di Roberto Giannarelli che, amareggiato del flop (65 milioni e 790 mila lire) fatto registrare da «Centro storico» (presentato nella Finestra del cinema italiano della Mostra di Venezia '92), l'ha rilanciato nel 1993 con un altro titolo: «Donne sottotetto». Ma il risultato non è cambiato: 644 spettatori per un totale di 6 milioni e 320 mila lire. Nel 1993 parecchi «maestri italiani», da Fabio Carpi a Marco Ferrari, da Liliana Cavani a Ettore Scola ed Ermanno Olmi; e registi ugualmente già maturi (come Meme Perlini e Sergio Rubini, quello de «La stazione») non hanno fatto recuperare alla produzione i quattrini investiti nella realizzazione delle loro opere. Non sono però i soli. Sul mercato italiano sono stati coinvolti in flop anche autorevoli maestri stranieri: Benny Levin con «Un pesce di color rosa» ha raccolto 8 rnilioni, Theo Angelopoulos con «Il passo sospeso della cicogna» 14 milioni, Costa Gavras con «La piccola Apocalisse» 49 milioni, Carlos Saura con «Spara che ti passa» 69 milioni e l'argentina Maria Luisa Bem- berg con «Di questo non si parla», 89 milioni : questi ultimi due film erano stati presentati in concorso alla Mostra di Venezia '93. Incassi magri anche per i film del giovane cinema italiano proposti alla Mostra di Venezia. Se si escludono «Condannato a nozze» di Giuseppe Piccioni (603 milioni e 769 mila lire) e «Mille Bolle Blu» di Leone Pompucci (233 milioni e 602 mila lire), gli altri titoli veneziani del Panorama italiano non hanno ricuperato cento milioni dal botteghino. Tuttavia qualche protagonista di questi film figurerà tra i candidati ai più prestigiosi riconoscimenti cinematografici nazionali. Può essere un incoraggiamento. Ernesto Baldo BS ORE DE " DI BR ■I 428.947.000: MARIO, MARIA E MARIO DI ETTORE SCOLA 111 ' '■ 111 637.648.000: STEFANO QUANTESTORIE DI MAURIZIO NICHETTI l|j 658.477.000: IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO DI ERMANNO OLMI. j j|| ". . [PRESENTATO FUORI CONCORSO ALIA MOSTRA DI VENEZIA '93] f| Maurizio Nichetti Anche il suo film «Stefano Quantestorie» non è andato bene al botteghino

Luoghi citati: Alia, Italia, Meana, Roma, Venezia