In pericolo le serenale in gondola

Rivolta a Venezia Rivolta a Venezia In pericolo le serenale in gondola VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «O sole mio», addio? Le serenate in gondola potrebbero dichiarare fallimento. E tutto per colpa dell'Enpals. L'Ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo ha inviato alle agenzie che organizzano le «gondolate» un'ingiunzione di pagamento dei contributi arretrati sul salario dei cantanti: cioè di quei signori dalla voce tenorile che allietano le serate delle comitive, accompagnati da una triste fisarmonica. Uno spettacolino comprato «in pacchetto» dalle agenzie, già prima della partenza. Musicisti e cantori si sono ribellati, minacciando il ritiro a vita privata. In definitiva, secondo una legge non scritta che a Venezia tutto deve essere considerato «speciale», anche questa dei contributi a loro sembra un sopruso dello Stato. Ma l'Enpals non ha sentito ragioni e ha cominciato col chiedere la regolarizzazione di 127 posizioni relative ai collaboratori di una delle più importanti agenzie, il Clementson Travel Office. E così l'agenzia - per salvare gli incassi - ha fatto ricorso al pretore. Nei prossimi giorni dovrebbero seguire il suo esempio gli altri operatori del settore. La prima causa sarà discussa in ottobre. Secondo il legale dei due titolari della Clementson, Adriana Moretto e Corrado Spalazzi, quei cantanti e quei suonatori di fisarmonica non sono professionisti, come potrebbe essere un qualunque uomo di spettacolo: sono per lo più pensionati o disoccupati che arrotondano il mese lavorando per poche settimane all'anno e che vengono quindi pagati con la ritenuta d'acconto. Non si tratterebbe cioè di un lavoro continuativo, quello che prevede i contributi previdenziali. Ma se il pretore dovesse dar ragione all'Enpals? Già si parla di festa finita: le agenzie chiuderebbero il discorso serenate e i cantanti andrebbero a spasso. Soprattutto, i tour operatore si vedrebbero cancellare questa voce dai pacchetti turistici, e americani, giapponesi, spagnoli non potrebbero più comprarsi l'emozione di respirare l'atmosfera romantica della serenata in Canal Grande. Una sciagura per la categoria dei gondolieri, che già vive su numeri da reperto archeologico: se nel Cinquecento erano 10 mila, oggi sono meno di 400; e se negli Anni Cinquanta gli sceicchi e i divi di Hollywood si facevano trasportare per ore attraverso l'intrico dei canali, adesso il pezzo forte degli incassi sono proprio quelle serenate. Anche se, a onor del vero, secondo la voce popolare i professionisti del remo non se la passano poi tanto male: sono chiusi a riccio e tutelati come una casta, si dice raggiungano compensi - almeno negli stazi più centrali - che permettono loro di passare l'inverno alle Canarie. Loro negano, e si arrabbiano, ma intanto non hanno voluto il registratore di cassa a bordo. Mario Lollo

Persone citate: Adriana Moretto, Mario Lollo

Luoghi citati: Hollywood, Venezia