Con gli estimi «leggeri» risparmio assicurato

Oltre duecentomila adepti conquistati con l'apostolato nelle abitazioni BL CITTADINO Con gli estimi «leggeri» risparmio assicurato UO' davvero stimolare l'interesse del cittadino un decreto legislativo così intitolato: «Modifiche alle tariffe d'estimo a norma dell'articolo 2 della legge 24 marzo 1993 n. 75»? Certamente no. Eppure dietro a questa frase quasi incomprensibile, scritta per di più in perfetto linguaggio «burocratese» (cioè contro le regole impartite dal ministro della Funzione pubblica Cassese), si cela un provvedimento di grande importanza per milioni di contribuenti. Potranno, infatti, beneficiare di un consistente risparmio fiscale. Motivo: in moltissime città italiane sono stati modificati i nuovi estimi catastali, necessari per calcolare l'Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), Ilei (imposta comunale sugli immobili), nonché le imposte di registro, successione ed Invim. Potranno, in particolare, trarre vantaggio dai nuovi estimi, perché più «leggeri» rispetto ai precedenti, i proprietari di case, uffici, box, negozi e magazzini di 29 capoluoghi di provincia: Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Belluno, Bolzano, Caltanissetta, Catanzaro, Como, Cuneo, Enna, Genova, Gorizia, Imperia, Latina, Livorno, Lucca, Massa, Matera, Napoli, Parma, Pisa, Pistoia, Reggio Emilia, Salerno, Savona, Udine, Venezia, Verona e Viterbo. Il decreto, pubblicato sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale n. 306 del 31 dicembre '93, ma che è stato distribuito agli abbonati solo il 5 gennaio, riguarda più di 1600 Comuni di tutta Italia. Vi figurano, tra l'altro, note località industriali, termali, portuali, turistiche e di villeggiatura: Abano Terme, Amalfi, Assisi, Bellagio, Bordighera, Bressanone, Brunice Camerino, Capri, Cascia, Castrocaro Terme, Cesenatico, Chioggia, Civitavecchia, Courmayeur, Crotone, Dobbiaco, Empoli, Fermo, Fiesole, Formia, Formello, Forte dei Marmi, Frascati, Gardone Riviera, Ischia, Ivrea, Lecco, Lerici, Levanto e Lipari. Ed ancora: Maiori, Marciana Marina, Minori, Misano Adriatico, Montalto di Castro, Montecatini Terme, Nettuno, Orte, Oulx, Pescia, Pinerolo, Pinzolo, Piombino, Ponte di Legno, Pontremoli, Porto Azzurro, Portoferraio, Positano, Prato, Rapallo, Riccione, Rimini, Rio nell'Elba, Saint-Vincent, Salò, San Daniele del Friuli, San Dona di Piave, Sanremo, Santa Margherita Ligure, Scalea, Sestri Levante, Sorrento, Stresa, Taormina, Varazze, Viareggio, Vibo Valentia, Vico Equense, Vittorio Veneto, Volterra e Zoagli. Ma perché il cittadino, che vuole conoscere se sono stati oppure no - modificati gli estimi catastali, ed eventualmente in che misura, di un determinato Comune, deve spendere ben 28 mila lire per leggere le 304 pagine della Gazzetta Ufficiale? E perché, per effetto di una norma nascosta tra le pieghe dell'ultima legge Finanziaria, se vuole conoscere i nuovi estimi della sua casa, effettuando una visura presso gli uffici del catasto, deve pagare oggi ben 10 mila lire, cioè quasi tre volte in più delle 3 mila 600 lire dovute fino al 31 dicembre scorso? Non sarebbe stato, invece, opportuno che lo Stato comunicasse i dati relativi ai nuovi estimi a casa di ciascun proprietario di fabbricati interessato al provvedimento? Ed ha diritto - oppure no - al rimborso chi in passato ha ingiustamente pagato una tassa lei, Irpef ed Ilor superiore a quanto previsto dagli ultimi dati catastali? O può, invece, conguagliare la differenza con le imposte da versare quest'anno? Pierluigi Franz