Laici missionari per le strade
Il Papa benedice l'iniziativa dei «neocatecumenali», già realizzata in altri Paesi Il Papa benedice l'iniziativa dei «neocatecumenali», già realizzata in altri Paesi Laici missionari per le strade «Anche l'Italia ha bisogno di convertirsi, a partire da Roma» 15 famiglie, con figli, pronte a trasferirsi in quartieri poveri CITTA' DEL VATICANO. Missionari cattolici, ma laici, strada per strada, a cominciare da Roma per proseguire poi in tutta Italia. L'iniziativa è delle comunità neocatecumenali con l'avallo di Giovanni Paolo II, che ha ricevuto in udienza ieri le prime 15 famiglie incaricate di questo compito. Padri e madri con relativi figli si stabiliranno nei quartieri periferici, sul modello di quanto avviene nelle principali città europee, per annunciare il Vangelo nelle situazioni di disagio sociale, emarginazione e povertà. A cominciare dalla capitale, in cui sono presenti «angoli da Terzo Mondo». «Auspico - ha detto il Papa ieri nella speciale udienza ai neocatecumenali - che l'iniziativa di annunciare il Vangelo per le strade, in pieno accordo con i vescovi, porti abbondanti frutti» e sappia rispondere così «alla grave crisi che investe la famiglia ed è all'origine dei mali profondi della società contemporanea». Se per il resto dell'Europa una simile iniziativa non è una novità, per l'Italia è il segnale della grave preoccupazione sentita dal Papa e dai vescovi per la perdita d'incidenza del cattolicesimo, cui occorre rispondere con strumenti d'emergenza. Missioni alla gente, come sono denominate quelle dei predicatori itineranti, se ne registrano soprattutto nei piccoli centri; a Roma un precedente risale a dieci anni fa, venne gestito da un nucleo di frati cappuccini e su supervisione del Vicariato, retto allora dal cardinale Ugo Poletti; fu un'esperienza che non ebbe molto seguito. Adesso i tempi sono mutati e il progetto papale di «nuova evangelizzazione» deve riguardare non solo i Paesi extraeuropei ma perfino la cattolica Italia. Giovanni Paolo II lo ha ripetuto esplicitamente di nuovo ieri: «Non è tempo di vergognarsi del Vangelo, ma è tempo di predicarlo sui tetti». Ai neocatecumenali viene affidato questo compito perché negli anni hanno saputo costruirsi una solida reputazione di predicatori itineranti. Nel «cammino neocatecumenale», un percorso di formazione che dura anni, il compito di annunciare il Vangelo ai neofiti viene assunto dai più anziani ed esperti membri della comunità, i quali usano spostarsi in altre comunità, più giovani, per fondare nuovi gruppi o rinsaldare nella fede quelli meno solidi o più dubbiosi. L'idea poi di mandare in missione famiglie intere nasce nel 1985 dopo un discorso di Giovanni Paolo II che invitava a ispirarsi ai modelli della Chiesa primitiva nella diffusione del cristianesimo. Il primo esperimento prese vita nel 1986 con due famiglie italiane e una francese, ognuna delle quali accompagnata da un sacerdote. A dicembre di quell'an¬ no il Papa inviò altre 12 famiglie in Germania, Svezia, Danimarca e Gran Bretagna; nel 1988 a Porto San Giorgio, Giovanni Paolo II consegnò il crocifisso ad altre 72 famiglie, cui se ne aggiunsero 104 nel 1991. Attualmente le famiglie in missione con rispettivi figli sono circa 400, sparse in 94 Paesi dei cinque continenti. Dovunque si trovano, vanno a vivere nei quartieri più poveri, per portare il segno del Vangelo. Nella vasta galassia dei movimenti cattolici, i neocatecumenali, fondati nel '68, sono un fenomeno di espansione: in tutto il mondo le comunità sono 10 mila; in Italia 3000. Sandro Berrettoni Papa Giovanni Paolo II
Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Sandro Berrettoni Papa, Ugo Poletti
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