Morto il pianista Cziffra

Parigi, fu un virtuoso tra i maggiori interpreti di Liszt Parigi, fu un virtuoso tra i maggiori interpreti di Liszt Morto il pianista Ciiffra Aveva esordito a 5 anni in un circo PARIGI. Il pianista Gyòrgy Cziffra, o Georges, perché nato a Budapest era poi divenuto cittadino francese, è morto ieri d'infarto in una clinica vicino a Parigi; aveva 72 anni. Quando ha suonato a Torino la prima volta, a metà degli Anni Cinquanta, ero studente di pianoforte al nostro Conservatorio e ricordo ancora, non avendo sentito il concerto, l'entusiasmo collettivo dei compagni e dei maestri: aveva suonato all'Auditorium il Concerto di Ciaikovski e se ne parlava come di un fenomeno, un ciclone, un mostro di bravura tecnica. Quando mi capitò di ascoltarlo molti anni dopo era degno di quella fama: il lato tecnico era sormontante su qualunque altra considerazione, le ottave nelle Rapsodie di Liszt grandinavano impressionanti e le volate ornamentali (quelle che Liszt segnava con note più piccole) passavano supersoniche come se la tastiera fosse un piano uniforme e cedevole, qualcosa di liquido invece di una dura scacchiera di tasti bianchi e neri; e all'impressione fuori serie contribuivano due cinghie di cuoio attorno ai polsi, che gli davano un'aria da acrobata spericolato. Per contro, quando le note erano poche, perdeva quota: nel primo Studio di Chopin op. 25 sembrava restare invischiato nel canto e solo alla fine si ritrovava nel turbinio degli arpeggi. In un'altra epoca il suo virtuosismo avrebbe avuto più richiamo; ma in quegli anni erano ancora presenti Giese- king e Backhaus a diffondere un ideale interpretativo tutto culturale. Del resto la carriera di Cziffra era stata molto anomala, quasi zingaresca: a cinque anni aveva esordito a Budapest in un circo, era stato prigioniero di guerra, poi per motivi politici, poi esule dopo la rivoluzione ungherese del 1956, un anno dopo aver vinto il famoso Premio Liszt; ha fondato il Premio Cziffra a Versailles e ha lasciato molte incisioni di Liszt, Chopin e Schumann. [g. p.] Il pianista ungherese Gyòrgy Cziffra suonava con due cinghie di cuoio ai polsi

Luoghi citati: Budapest, Parigi, Torino, Versailles