Cosi' nasce il suo libro di B. V.

Cosi' nasce il suo libro Cosi' nasce il suo libro Un cacciatore di umanità tra gli umili e i potenti i MPERIUM di Kapuscinski è un'affascinante collezione di immagini, volti, drammi nell'ex Urss, dalle purghe staliniane agli sgretolamenti del dopo perestrojka, dai deserti asiatici ai rigori siberiani. La lunga anabasi inizia da Pinsk, villaggio natale dello scrittore (oggi in Bielorussia), quando i bimbi imparano l'alfabeto cominciando dalla «S» di Stalin, perché è lui il centro del mondo. Nei ghiacci del Nord c'è 0 dolore della prigionia, delle vite coatte. I deportati di ogni regime costruiscono ferrovie, scavano miniere, sottoposti a crudeli arbitri. Nel freddo che non perdona sopravvivono anche scienziati e operai mandati alle estreme latitudini per edificare la grandezza del socialismo. Nelle torride atmosfere delle Repubbliche asiatiche i popoli si aggrappano alle storie antiche, alle lingue misteriose per sentirsi fieri e diversi. Negli Anni 30, o nei tempi d'oro del potere sovietico, si sussurravano solo romantiche leggende passate, ora invece crepitano i mitra e riprendono le diaspore. L'impero russo osservato da Kapuscinski è una straordinaria torre di Babele dove si mescolano popoli e idiomi, idoli e dèi. E tutti gli insondabili imperatori che lo governano si sforzano di costruire un loro mosaico ideale, violentando natura e genti. Ci sono mistici hurufiti che fanno funzionare il mondo secondo cabale dove tutto dipende dal 28 e dal 32. Timur sgozzava migliaia di nemici, ma voleva che Samarcanda fosse un paradiso di artisti e filosofi. Gli ingegneri del socialismo reale prosciugano mari, deviano i fiumi, cambiano il volto della terra. Per trovare nuova acqua, c'è anche chi pensa di far saltare il Pamir con bombe nucleari. Uno zar costruisce una cattedrale immensa per ringraziare Dio che ha sconfitto Napoleone; poi arriva Stalin che vuole distruggerla, per eliminare l'oppio della religione, e l'annientamento della chiesa dura anni. Passa il tempo, ma l'ossessione della «frontiera» continua a inseguire l'impero russo. Tiranni di ogni colore impegnano immani quantità di ferro per il filo spinato che cinge confini, gulag, caserme, fabbriche. Ma nessuno è mai riuscito veramente a contenere la schiacciante vastità della taiga. [b. v.]

Persone citate: Kapuscinski, Stalin

Luoghi citati: Bielorussia, Urss