Nuovi affari col mattone? di Agnese Vigna

Nuovi affari col mattone? Nuovi affari col mattone? In ripresagli investimenti per rendita Le quotazioni degli immobili sono crollate in quasi tutte le città italiane. I tassi di interesse rendono sempre meno interessanti gli investimenti in attività finanziarie. Alla luce di questi elementi, è tornato in auge l'investimento immobiliare finalizzato alla rendita? «Negli ultimi tempi si è verificato un leggero incremento del numero di persone che comprano una casa libera per destinarla a reddito. Tuttavia non si può certo parlare di business - spiega Mario Breglia, direttore del centro studi «Scenari Immobiliari» -. Il rendimento resta mollo basso, e inferiore a quello che può derivare da altre forme di investimento: è pari al 4 per cento circa del valore dell'immobile. Tolta l'Ici e detratte le spese per la manutenzione, si arriva ad un netto del 2 per cento a fronte di un vincolo di otto anni». Ma allora niente buoni affari, di questi tempi? «La speculazione non è comperare una casa per affittarla, ma piuttosto comprare una casa già affittata. Tra due o tre anni al massimo tutti i contratti a equo canone saranno in deroga. Dunque il neo proprietario fa un doppio affare. Al momento dell'acquisto, perché la casa occupata costa molto meno di una libera (fino al trenta, cinquanta per cento di risparmio); e poi perché in base al patto in deroga può pretendere un aumento anche sostanzioso del canone di affitto». Ma c'è un posto dove conviene comprare e affittare, in Italia? «Un pied à terre nel centro storico di Roma... In questo momento c'è una gran scelta: i politici inquisiti sono in fuga, e quindi è il momento di comprare, prima che si installi definitivamente la nuova classe dirigente, politici e loro portaborse. Che ovviamente, come già la vecchia, avrà bisogno di una foresteria nel centro sto rico». Comunque, osserva Breglia, «l'entrata in vigore dei patti in deroga, ad agosto, ha avuto un grosso impatto sul mercato degli affitti. Moltissimi proprietari, in settembre-ottobre, hanno tolto i sigilli alle case sfitte. Senza però trovare gli inquilini disposti a sborsare le cifre richieste. Troppo alte. Infatti i canoni sono rimasti in genere quelli richiesti negli anni d'oro per le foresterie (ad esempio, per appartamento di 120-130 metri quadrati nel centro di Milano si parlava di ottanta milioni l'anno nel '92; per il semicentro di quaranta milioni e per la periferia di venticinque). Quindi il mercato è rimasto sostan¬ zialmente fermo, soprattutto a causa della crisi economica. L'eccessiva offerta, poi, ha determinato un riassestamento dei prezzi». Agnese Vigna QUANTO RENDE L'AFFITTO CENTRO SEMICENTRO PERIFERIA TORINO 22.000.000 15.000.000 11.000.000 MILANO 33.000.000 18.000.000 12.000.000 ROMA 31.000.000 16.000.000 10.500.000 NAPOLI 20.000.000 14.500.000 7.000.000 Canone di locazione medio annuo per un appartamento di circa 100 metri quadrati con «patti in deroga» [spese escluse].

Persone citate: Breglia, Mario Breglia

Luoghi citati: Italia, Milano, Napoli, Roma, Torino