Massacrata a coltellate in casa di Giancarlo Ansaloni

Caccia nella notte a uno studente che aveva lavorato nel bar della vittima Caccia nella notte a uno studente che aveva lavorato nel bar della vittima Massacrata a coltellate in casa Bolzano, donna di 63 anni BOLZANO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Oltre dieci coltellate per un delitto senza movente plausibile: le forze dell'ordine stanno dando la caccia da sabato notte a un giovane studente di Bressanone, Alex Mitterer, 22 anni, iscritto a una facoltà artistica dell'Università di Urbino, ritenuto il probabile assassino di una donna di 63 anni, Maria Compatscher Harpf, vedova e madre di due figli, trovata uccisa verso le 23 di sabato nella sua abitazione alla periferia Nord di Bolzano, massacrata con coltellate al volto e al torace. L'omicida è fuggito subito dopo il delitto, mettendo tra sé e gli inquirenti almeno tre ore di vantaggio. Fino a ieri sera non erano state trovate tracce del presunto omicida, che aveva lavorato per alcuni periodi nel bar gestito dai figli della vittima. Poiché l'unico movente per ora sembra risiedere in un raptus di follia, si teme un ulteriore risvolto drammatico per questo fatto di sangue. Il giovane potrebbe anche essersi tolto la vita. Il delitto è avvenuto con ogni probabilità tra le 20,30 e le 21 di sabato, ma l'allarme è stato dato almeno tre ore più tardi. E' stato uno dei figli della donna a scoprire il corpo della madre senza vita. Maria Harpf abitava in un appartamento sopra il locale di sua proprietà, l'«01d Rentsch». E' un bar che la donna aveva gestito sino a pochi mesi fa e che aveva poi ceduto ai figli, i quali lo avevano trasformato in un pub molto frequentato e anche al centro di proteste da parte degli abitanti della zona. La vittima era stesa a terra in un lago di sangue, in un'anticamera tra il corridoio e la stanza da bagno. Giaceva supina e presentava numerose ferite. Quella letale è stata individuata dal medico legale all'altezza del collo. Nessuno aveva udito il minimo rumore e la porta non recava segni di effrazione. Dunque, era stata lei stessa ad aprire all'assassino ed è per questo che i sospetti si sono indirizzati verso un giovane che era stato visto fino a poche ore prima nei dintorni della casa e anche all'interno del pub. Una persona conosciuta dalla famiglia Harpf, perché nell'estate del 1992 aveva lavorato per due settimane nel locale, probabilmente per pagarsi gli studi. Da allora si era fatto vedere spesso nel pub, dove evidentemente si era fatto anche molti amici; pare che anche la scorsa estate il giovane fosse tornato a prestare la propria opera, sia pure saltuariamente, come barista. Durante il sopralluogo gli inquirenti si sono trovati di fronte a una serie di indizi che hanno rafforzato i sospetti nei confronti di Alex Mitterer. In quella che era stata la sua stanza da letto quando lavorava, e dove pare avesse pernottato anche la notte precedente, sono stati trovati alcuni indumenti indossati dal ragazzo la sera stessa del delitto. Non solo, ma gli inquirenti avrebbero messo le mani anche su uno zainetto coperto di scritte in pennarello, ma soprattutto di disegni contorti e di genere horror, forse sintomo di problemi psichici per il giovane. Dai primi accertamenti, pare che l'omicida abbia usato due coltelli da cucina, il che lascia aperti molti interrogativi circa la dinamica della colluttazione sfociata nella serie di colpi micidiali inferii alla donna; una furia, quella dell'assassino, che gli ha fatto trascurare qualsiasi precauzione o tentativo di sottrarsi all'identificazione: ovunque, sul pavimento, sulle pareti, sugli abiti abbandonati, c'erano tracce di sangue. Subito dopo la scoperta del delitto sono stati istituiti posti di blocco mentre sarebbe stato portato in caserma anche un giovane, quasi certamente un testimone. C'è chi crede di aver visto, verso mezzanotte, l'indiziato nei pressi della stazione ferroviaria che si trova a circa 400 metri dal luogo del delitto. Secondo alcune testimonianze, infine, pare che la vittima avesse telefonato poche ore prima alla famiglia del ragazzo a Bressanone, per avvertirla della visita del giovane a Bolzano, ma esprimendo anche, a quanto pare, una certa preoccupazione per il suo comportamento. Giancarlo Ansaloni Marco Bergamo comparirà oggi in tribunale a Bolzano per rispondere dell'omicidio di cinque donne

Persone citate: Alex Mitterer, Marco Bergamo, Maria Compatscher Harpf

Luoghi citati: Bolzano, Bressanone