Salinas perdona gli indios ribelli

Salinas perdona gli indios ribelli CENTRO AMERICA «Ma devono deporre le armi». Garanzie di maggiore giustizia nel Chiapas Salinas perdona gli indios ribelli 7/presidente messicano annuncia un'amnistia CITTA' DEL MESSICO. Il presidente messicano Carlos Salinas De Gortari ha annunciato ieri una amnistia generale per tutti coloro che sono stati coinvolti nella rivolta indigena nello Stato di Chiapas. Salinas ha precisato che l'amnistia riguarderà tutte le azioni dei ribelli compiute dal primo gennaio, quando iniziò la rivolta, sino alle 11 (18 ora italiana) di ieri. Il presidente, in un discorso televisivo, ha sottolineato che «qualsiasi azione delittuosa contro la popolazione o l'esercito successiva a tale termine non rientrerà nell'amnistia», invitando i partecipanti alla rivolta a «tornare pacificamente alle proprie comunità». Parallelamente Salinas ha annunciato di aver convocato una sessione straordinaria del Parlamento alla quale presenterà un progetto di legge per l'amnistia. Salinas ha inoltre assicurato che il governo awierà nei prossimi giorni «un importante pro¬ gramma di giustizia» nello Stato di Chiapas per assicurare la pace nell'ambito della legge e del rispetto dei diritti umani. Il plenipotenziario presidenziale, Manuel Camacho, giunto ieri a San Cristobal, non ha dato alcuna indicazione su eventuali contatti con l'esercito zapatista, ma ha detto che «esistono messaggi di concordia da ambo le parti» e che il governo è deciso a trovare una soluzione pacifica al conflitto. Egli ha definito «un fatto straordinario» l'amnistia annunciata dal presidente avvertendo - tò che «è un momento rischiuso» e che si dovranno evitare provocazioni da tutte le parti. Egli ha aggiunto che «l'esercito è leale alla nazione» e che la sua forza è necessaria. Il messaggio è stato tradotto in lingua indigena. Resta da vedere se gli indios che hanno preso le armi considereranno accettabile politicamente la proposta e soprattutto se si fideranno delle garanzie. Cinque indios ieri hanno accusato l'esercito messicano di aver appiccato il fuoco ad un magazzino «pieno di cadaveri» il 7 gennaio scorso nei pressi della città di Altamirano, nello Stato di Chiapas. Gli indios, che non hanno rivelato le loro identità, nel corso di una conferenza stampa a San Cristobal de Las Casas hanno detto di essere stati «picchiati e torturati» dopo la loro cattura avvenuta il 6 gennaio nei dintorni di Altamirano. I cinque hanno aggiunto di essere stati rinchiusi una notte intera in un magazzino di caffè dove si trovavano «tra i 25 e i 30 cadaveri». Gli indios sono stati quindi costretti a salire a forza su una camionetta dell'esercito, da dove hanno potuto vedere i militari che cospargevano di benzina il magazzino, esploso poco dopo. I cinque sono stati liberati venerdì, dopo otto giorni di detenzione. [Ansa]

Persone citate: Carlos Salinas, Casas, Manuel Camacho, Salinas

Luoghi citati: Centro America, Citta' Del Messico