La Sinistra rioccupa Parigi di Enrico Benedetto

La Sinistra rioccupa Parigi Grande festa per la sconfìtta della legge che favoriva le scuole private La Sinistra rioccupa Parigi Mezzo milione in corteo contro Balladur PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un milione in piazza, dicono gli organizzatori. «Solo» trecentomila replica la polizia. La verità potrebbe stare nel mezzo, ma poco importano le cifre: quella che ha invaso ieri mattina i grands boulevards parigini per difendere il laicismo e la scuola pubblica era un'immensa marea umana. Ragazzi, genitori, docenti, politici. La coda del corteo ha dovuto attendere ben 7 ore prima di muoversi tale era l'afflusso. Senza demoralizzarsi malgrado il freddo e la pioggia. Puntuali al rendezvous, duemila pullman e 73 treni speciali avevano sbarcato dall'alba le varie delegazioni regionali per la grande kermesse anti-Balladur. Beaujolais, panini, sonno e allegria. Era dal 1984 (l'ultima flambée della guerra scolastica in Francia), che il Paese non assisteva a un simile happening. Ma allora nelle strade sfilarono i cattolici per difendere i loro istituti contro Francois Mitterrand, «reo» di volerli surrettiziamente inglobare nell'école publique. Il governo ps - lo guidava Pierre Mauroy - si trovò dinnanzi una straordinaria mobilitazione confessionale, e finì per cadere trascinando con sé Alain Savary, il ministro dello scandalo. Dieci anni più tardi, eccoci al i emake, ma i ruoli parrebbero invertiti. E' la Gauche che marcia - Rocard, Marchais, Jack Lang in testa - assediando il cattolico Balladur e il nuovo Savary, un Francois Bayrou in odore di clericalismo. Ma qualcosa rende la manifestazione odierna straordinaria: il non avere alcun obiettivo. Quando oltre 80 organismi sindacali la indissero - fine '93 - lo scopo era far annullare la legge Bayrou, che reintroduceva dopo 150 anni (con il breve, ignominioso intervallo di Vichy) massicci finanziamenti statali per la scuola «libera», vale a dire cattolica (in stragrande maggioranza). Contro la sua adozione era sceso in campo lo stesso Mitterrand, denunciando il blitz legislativo, le cui irregolarità - si affermò - erano numerose. La Sinistra, caduta in trappola come una pivellina nella discussione senatoriale, aveva ormai quale unica risorsa il ricorso al Consiglio costituzionale. E giovedì la magistratura suprema ha deciso, cassando le nuove misure: violerebbero la Costituzione per favorire la scuola religiosa sulle altre. Era già una bella vittoria. Ma alcune ore più tardi il premier Edouard Balladur la rese totale: l'esecutivo rinunciava a proporre con una formulazione più accettabile il programma di soccorso all'insegnamento privato. La sua manovra era chiara, disinnescare l'affaire prima che rafforzasse troppo gli avversari. Ma - sorpresa - gli organizzatori non sopprimono la dimostrazione: anziché proclamare battaglia, vuol dire che celebrerà un trionfo. Come avvenuto. Più di 4000 poliziotti hanno vegliato sui 15 km di percorso. Invano. Nessuna violenza. Ironia sì, a bizzeffe. Giganteschi cartelloni raffiguravano in abiti preteschi l'equipe Balladur. E una pioggia di slogan contro le politiche da sagrestia. E' il laicismo ruvido, spesso anticlericale, che rientra da due secoli fra le bandiere della République. Lo si direbbe arcaico, eppure i giovanissimi erano parecchi. Con loro, vecchi massoni - qualcuno in mise da cerimonia - militanti politici e sindacali. Qualcuno aveva le lacrime agli occhi. Data per cadavere il 22 marzo - quel giorno le urne partorirono la Camera più conservatrice da Napoleone in poi - la Gauche francese oggi non è più uno zombie. E Balladur sa che il mantenere dopo 9 mesi consensi plebiscitari non basta: la nazione - come ha testimoniato lo sciopero Air France - è fragile, la conflittualità può deflagrare selvaggia compromettendo immagine e pedagogia della Nuova Francia. Enrico Benedetto Una immagine del grande corteo che ieri ha percorso quindici chilometri nelle strade della capitale francese. La coda della manifestazione ha dovuto attendere sette ore per mettersi in marcia [FOTO RELTTF.R]

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