Giolitti di Antonio Giolitti

Giolitti Giolitti «Non possiamo dimenticare il veleno della violenza» IO sono di una generazione e appartengo a una cultura che non amano mettere sullo stesso piano comunismo e fascismo - dichiara Antonio Giolitti, leader dello schieramento progressista, vecchio amico di Norberto Bobbio -. Nella storia del comunismo continuo a vedere una sofferta contraddizione fra utopia e realtà, fra un ideale di eguaglianza e la sua incarnazione nei regimi socialisti. Quante lotte per la libertà e per la giustizia hanno innalzato la bandiera rossa! Si può dirlo anche per il fascismo? No. Sotto la bandiera nera io vedo soltanto violenza. Il fascismo è stato, e continua a essere se guardiamo che cosa accade in diverse parti del mondo, la negazione concreta della libertà e della democrazia. Tanto è vero che è concepibile e accettabile un movimento che si chiama Rifondazione comunista, perché rappresenta l'appello a un ideale, quale che sia il giudizio che ne diamo, mentre non è concepibile un movimento che si chiamasse Rifondazione fascista, perché non sarebbe che una riproduzione del fascismo». «Perciò Bobbio ha ragione di dire che il concetto di anticomunismo come strumento di lotta politica deve essere mes¬ so da parte, perché con la caduta dei regimi del cosiddetto "socialismo reale" il comunismo resta solo come grande utopia e l'anticomunismo non ha più ragione di esistere. Ma per quanto riguarda il superamento dell'antifascismo, vorrei dirgli: sii prudente, caro amico, perché il veleno fascista continua a correre per il mondo. Dal fascismo dobbiamo continuare a guardarci, perché la parola mantiene significato, indipendentemente dal fatto che Fini e il msi costituiscano o no una minaccia». «Ricordiamoci che la Costituzione non si è ispirata all'anticomunismo. Quello è arrivato dopo, con la rottura del Quarantasette, con la cortina di ferro. Molte lotte per la libertà sono state combattute in nome dell'antifascismo, ma in nome dell'anticomunismo nessuna lotta ideale, solo la lotta politica contro il comunismo che si era incarnato nello stalinismo. Per queste ragioni per me l'antifascismo conserva il valore di metafora della resistenza contro le sopraffazioni. E continuo a dire che non possiamo non dichiararci antifascisti. Perciò io penso che dobbiamo sì superare i pregiudizi, ma l'antifascismo deve restare un carattere permanente delle nostre istituzioni». [a. p.] Gli storici: due movimenti difficili da paragonare Antonio Giolitti

Persone citate: Antonio Giolitti, Bobbio, Giolitti, Norberto Bobbio