Regione, la de pronta a uscire di Beppe Minello
Regione, la de pronta a uscire Terzo arresto per Maccari, psi Regione, la de pronta a uscire Le inchieste della magistratura paralizzano la Regione: dopo l'arresto dell'assessore ai Trasporti, il socialista Panella, ieri le manette sono scattate nuovamente ai polsi dell'ex-responsabile della Sanità Eugenio Maccari, pure lui psi. Di fronte a questi fatti la de sta meditando di uscire dal governo piemontese. Il partito, che è stato l'asse portante dell'uscente governo Brizio ed è il protagonista dell'alleanza che avrebbe potuto ritornare alla guida del Piemonte, si sta convincendo che è impossibile continuare. «Ci sono momenti in cui ci si deve fare da parte» osserva il de Picchioni. L'arresto di Panella ha segato l'ardita impalcatura messa in piedi dal partito di maggioranza relativa per guidare ancora il Piemonte almeno fino a dopo le elezioni politiche. Panella, oltre a ricoprire l'incarico di assessore ai Trasporti nel governo Brizio uscente, è anche nella «squadra» del Brizio-bis che martedì, quasi sicuramente, avrebbe preso più voti della coalizione progressista guidata dal pds Luciano Marengo. «La ricordo la delibera sugli interventi in Valdossola - dice Marengo - era il 14 dicembre del '90 e noi non partecipammo al voto per protesta. Ora Brizio non può più dire che le inchieste giudiziarie, che hanno falcidiato la sua giunta, sono scaturite da fatti estranei alla Regione». Le indagini della magistratura di Verbania devono avere scoperchiato ben altro se ieri ha ordinato anche l'arresto di Maccari: pare che anche nel Verbano agisse un «comitato d'affari» per spartirsi gli appalti. Maccari sarebbe indagato per i lavori miliardari legati all'ampliamento dell'ospedale di Domodossola. «A questo punto abbiano la decenza di farsi da parte, di andarsene» afferma Marengo. Proprio questo medita la de, ma vuole farlo senza darla vinta al pds e al suo cartello formato da rifondazione, verdi e mezzo psi. «Non siamo per i pateracchi consociativi - dice Picchioni - si metta in pratica la democrazia dell'alternanza: chi ha più voti governa». Ciò significa che la de e i suoi alleati (pli, psdi, mezzo pri e mezzo psi) martedì non rinuncerebbero a proporsi alla guida del Piemonte e una volta eletto Brizio annuncerebbe nuovamente le dimissioni. «Non guiderò mai un governo di minoranza» ha sempre dichiarato. La de è convinta che così facendo la situazione «si azzererebbe» e po¬ trebbero ripartire nuove trattative che punterebbero a una giunta ristretta con la de a garantire il suo appoggio esterno. «L'azzeramento non è possibile - dice Marengo - la nostra e la loro proposta di giunta non sono uguali: sono diverse sul piano morale. La de ne prenda atto e si faccia da parte. Solo così si potrà ridiscutere, ma partendo dalla nostra proposta». Un muro. «La soluzione forse più opportuna - dice il psi Cantore - è che entrambe le proposte di giunta vengano ritirate, ma ormai pds e de ragionano pensando alle elezioni politiche». «Qualcosa si deve fare - dice il de Ferraris - ci sono scadenze come i fondi Cee, il bilancio, la riforma sanitaria, il piano per l'ambiente e l'alta velocità che non possono attendere». Beppe Minello L'ex assessore socialista Eugenio Maccari è finito per la terza volta in carcere
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