Tomba ha superato tutti i guai

Runggaldier (14°) primo italiano nella libera di Kitzbuehel vinta da Ortlieb Runggaldier (14°) primo italiano nella libera di Kitzbuehel vinta da Ortlieb Tomba ha superato tutti i guai Oggi riscatto in slalom/' KITZBUEHEL DAL NOSTRO INVIATO Alla seconda curva della Steilhang, su, quasi in cima alla Streif, Marc Girardelli ha compiuto un'impresa da virtuoso dello sci, riconoscimento che peraltro nessuno è disposto a negargli. Per evitare la caduta ormai certa, Marc ha posato il braccio destro sulla pista aggrappandosi con le dita alla neve. Con un numero di alto equilibrismo si è rimesso dritto sugli sci e non solo è arrivato al traguardo, come neppure lui avrebbe osato pensare, ma ha addirittura ottenuto il tempo migliore. La magìa non è bastata: peccato. Girardelli non ha vinto la gara. Si è piazzato 2° dietro Ortlieb, il gigante di Lech che ha domato la Streif regalando all'Austria un successo che non arrivava dall'86 con Wirnsberger. Eppure l'impresa di Marc, bastonato martedì a Hinterstoden, suggerisce una piccola considerazione, una sorta di morale che Alberto Tomba, uscito anche lui con le ossa rotte dal gigante austriaco, farebbe bene a meditare: Marc ha reagito da campione, non cedendo alla delusione e cavando dal profondo del suo essere le forze mentali per risalire in fretta la china, lo stesso auguriamo che succeda ad Alberto oggi nello slalom. Certo che le vicende azzurre, nella discesa regina, non sono state tali da sollevare i cuori alla speranza, ammesso che Alberto sia incline a questo tipo di suggestioni. Il primo degli italiani (14°) è stato Runggaldier, il quale tutto sommato si è comportato decorosamente dato che partiva con il numero 4 su una pista non ancora battuta per bene dopo la fitta nevicata del mattino. Runggaldier e Ghedina, con il numero 5, hanno fatto in pratica da apripista. Kristian ha sbagliato alla Steilhang e ha beccato più di tre secondi, mentre Colturi per poco non riusciva a infilare la stradina e Vitalini, poveretto, si perdeva nel bosco arrivando quarantesimo, il peggior risultato della stagione. Tomba ha visto la gara in tivù. A quell'ora stava ancora in Val di Fassa a curarsi le metaforiche ferite. Quelle reali, ha detto, sono in via di assorbimento. Si riferiva al ginocchio di Hintersto¬ den, sui cui misteri è meglio stendere un velo, e alla coscia colpita da un paletto in allenamento, con conseguente ematoma. «In slalom non avrò problemi» ha detto Alberto parlando dei suoi guai fisici e delle sue condizioni di forma fra i pah stretti. «Se il tempo resta buono farò una grande gara, se peggiora e nevica sarà un disastro». Il campione azzurro è arrivato a Kitzbuehel solo in serata, giusto in tempo per il sorteggio dei numeri di partenza. Ha trovato Girardelli, che l'ha superato nel¬ la classifica di Coppa, e gli ha fatto i complimenti per la discesa. I due, particolare alquanto curioso, martedì scorso stavano insieme in albergo a seguire sullo schermo gigante la seconda manche, invece di darsi battaglia in pista, e magari si è creata fra loro una specie di sofferta complicità. Alberto però non vede Marc favorito in slalom. Richiesto di fare tre nomi, ne ha fatti quattro: Stangassinger, Jagge, Aamodt e Kosir. Cario Coscia La tedesca Katja Seizinger, vittoriosa ieri a Cortina sulla austriaca Maier eia canadese Lee-Gartner, ora insidia da vicino la quarta posizione in Coppa di Deborah Compagnoni

Luoghi citati: Austria, Cortina