VERIFICA AL VERTICE

VERIFICA AL VERTICE VERIFICA AL VERTICE LA sommossa dei peones, consumata in un vortice di rovinose cadute (Parma, Lazio, Inter) e rocamboleschi pareggi (Milan, Juve), impone delicate verifiche sin dalla giornata odierna. Tranelli sparsi. Il Milan nella tana di Scoglio, la Samp a Piacenza, la Juve in casa con la Roma, il Parma a Lecce, la Lazio con la Reggiana. E a San Siro, una partita-polveriera: Inter-Foggia. La scorsa stagione, segnò la resa definitiva dell'Inter e passò alla storia per l'espulsione di De Agostini al posto di Tramezzani, arbitro Brignoccoli, guardalinee Isola. Sulla disfida di Marassi aleggia lo spettro di un pareggio, e non tanto per i quattro consecutivi che ne hanno caratterizzato le puntate da quando il Grifone è tornato in Serie A. Se l'attacco del Genoa (14 gol) non ha dietro di sé che Reggiana e Udinese, quello del Milan (20 gol) è «appena» decimo. A livello di puro sfizio, segnaliamo inoltre come Genoa e Milan siano le sole squadre a non aver avuto rigori a favore nel corso dell'attuale campionato. Il Milan è a dieta da 35 partite, il Genoa da 20. L'ultimo prò Diavolo risale al 24 gennaio 1993: e Savicevic, guarda caso, lo trasformò proprio contro il Genoa. Marassi è stato teatro, il 31 ottobre, dell'unica sconfitta dei Berlusconiani. La Samp, Gullit e l'arbitro (Nicchi) trasformarono un folgorante 0-2 in un romanzesco 3-2. Capello espone la difesa bunker: 14 gol in 31 partite, tutto compreso. Scoglio gli ha chiesto pubblicamente scusa: «Quando subentrò a Sacchi, gli diedi del succhiaruote; i fatti (e gli scudetti) mi hanno smentito in maniera clamorosa». Fabio ne ha preso atto, anche perché gli allora sproloqui del professore «sono rose e fiori se paragonati a tutto ciò che è venuto, e hanno detto, dopo». Nella rifinitura di ieri, a Milanello, grandi manovre sui calci d'angolo. Al Milan si aspettano un Genoa famelico, tutto pressing e imboscate. L'estro di Detari e la forza di Skuhravy, rigenerato da Scoglio, costituiscono le minacce più concrete. Capello ripresenta Panucci, l'ex di turno, e salvo imprevisti porterà Lentini in panchina. Panucci deve ancora memorizzare i «tempi» della zona milanista: per questo lo si ricorda più facilmente per le reti siglate (nel derby, al Napoli al Porto). A Genova, Lentini aveva disputato l'ultima partita prima dello schianto fatale. A Genova, ricomincia: «Ma questa volta torno in pullman con gli altri». Il Milan potrà gestirsi, Samp e Juve no: dovranno vincere. In casa, il Piacenza non ha perso che alla primissima uscita, contro il Toro. In trasferta, la Ro¬ ma è una sfinge: Festa e Cappioli sono però acquisti azzeccati. In carica dal girone di ritorno, Scoglio ha già raccolto una vittoria (sulla Cremonese) e un pareggio (all'Olimpico). Fatti, e non parole. Almeno per ora. Tacconi sfida Berlusconi in attesa di affiancarlo in politica. Zitto zitto, Savicevic si sta facendo largo fra gli sfottò dei critici, le riserve di Baresi e i pregiudizi dell'allenatore. Capello parla di una «scommessa non ancora vinta». Restano le cifre: dopo la burrascosa esclusione di Tokyo, Dejan ha sempre giocato (Piacenza, Cagliari, Reggiana, Udinese, Lecce, Parma) ed è sempre stato sostituito (tranne a Piacenza, in Coppa Italia). Il suo ruolo di artista randagio non è contemplato dal modulo. Gli infortuni a pioggia l'avranno anche agevolato, ma nessuno ha la sua fantasia. Per curioso che possa sembrare, il modello più gettonato, oggi, è Marcel Desailly. Difensore a Marsiglia, centrocampista al Milan. Un pilastro. Proprio quello che ci voleva per blindare un fortino già munito. E Scoglio non è nato ieri. Dunque... Roberto Beccantìni