A Bergamo è di scena l'amarcord di Claudio Giacchino

Arriva al Delle Alpi la Roma, che ha conquistato più punti di qualsiasi squadra con le big ATAL ANTA-TORINO Mondonico ritrova da nemico Prandelli che raccomandò ai dirigenti nerazzurri A Bergamo è di scena l'amarcord Fusi eAlemao, da scudieri di Diego a capitani TORINO. Per fortuna c'è il campionato e così del Torino torniamo a parlare principalmente di calcio giocato lasciando alla fine le novità sulle vicende giudiziarie. I granata ritrovano per la quarta volta l'Atalanta: l'hanno eliminata in Coppa Italia (e bastonata 3-0 a Bergamo), l'hanno battuta a Torino alla seconda giornata. Però, era un'altra squadra, ben differente da quella che nelle ultime domeniche è risorta conquistando cinque punti su sei (superati Genoa e Inter, pari a Cagliari). Non sarà più una passeggiata perla banda di Mondonico, nella quale rientra Mussi, Carbone e Silenzi cercheranno il gol, Annoni e Gregucci s'occuperanno di Rambaudi e Ganz, Venturin, Cois, Fortunato puntelleranno il centrocampo. Tra i 18 convocati c'è Aguilera: dovrebbe accomodarsi in tribuna con Sesia, forse lunedì vola in Uruguay. La sfida è anche il duello tra due grandi esperienze: quelle di Fusi e di Alemao, artefici nel biennio '88-90, degli ultimi fuochi napoletani. Al fianco di Maradona vinsero Coppa Uefa e scudetto. Ma c'è anche un altro duello, stavolta tra maestro e allievo: cioè, Mondonico contro Prandelli. «Fummo compagni nella Cremonese, fine Armi 70. Io agli sgoccioli della carriera, lui agli inizi. Ne protessi gli esordi. Poi, lo ritrovai come mio giocatore nell'Atalanta». L'amarcord dell'Emiliano rivela ancora: «Prandelli aveva la vocazione alla panchina, nella 'mia' Atalanta era l'allenatore in campo, quando smise lo raccomandai alla dirigenza e divenne tecnico della Primavera nerazzurra che tanto bene ha fatto». I disastri di Guidolin l'hanno promosso sulla grande ribalta e così oggi, grazie forse anche a quella vecchia raccomandazione. Cesare Prandelli sarà per 90' il «nemico». Con quali mosse Mondo cercherà di batterlo? La risposta del condottiero granata è un sorriso: «Ma quali mosse? Lui conosce alla perfezione me e i miei giochini, sa come preparo la partita». Mondonico, dica la verità, un pari e tutti felici e contenti. «A priori non lo sottoscrivo, io non m'accontento mai... Non ho sentito Cesare, gli telefonavo spesso quando non ingranava in campionato, ma appena ha cominciato a vincere, tre settimane fa, allora non l'ho più cercato. Ogni bene a lui, ma solo a partire da domenica sera. Ad ogni modo, la nuova Atalanta di Prandelli ci farà soffrire, guai se i miei ragazzi andassero in campo pensando ancora al facile 3-0 ottenuto in Coppa a novembre». Il mondonicense discorso su Atalanta-Torino finisce qui, s'apre quello sul valzer di voci relative al nuovo presidente: «E' importante che queste voci ci siano, per fare un coro ci vogliono tante voci. Era peggio quando c'era silenzio assoluto, quando non c'era nessuno che diceva di volere il Toro. Concordo con Goveani, una volta risoltasi la situazione più gente verrà allo stadio per gioire o arrabbiarsi con noi. Sì, anche arrabbiarsi, adesso tutto ci è concesso, non ci criticano temendo di infierire su chi ha già tanti problemi. E ciò non mi garba». Ed ecco le novità giudiziare: domani Goveani sarà interrogato in procura sull'accordo segreto stipulato con Borsano. Gli domanderanno anche dell'Ico gest, società alla quale ha ap paltato la biglietteria del Tori no. I giudici sospetterebbero il Notaio di essere socio occulto dell'Icogest che vendendo abbonamenti e biglietti (una novità assoluta per il Toro) ha incassato centinaia di milioni. Claudio Giacchino Mondonico ritrova Prandelli (a destra) suo compagno a Cremona e giocatore a Bergamo