Juve pericolo c'è l'ammazza-grandi

"32 Arriva al Delle Alpi la Roma, che ha conquistato più punti di qualsiasi squadra con le big Juve pericolo, c'è l'ammazza-grandi Baggio dimentica rigori e sfortuna TORINO. Mazzone la definisce «la mia Roma di pazzi». Per pazzia si intende quella singolare capacità di esaltarsi soltanto quando i giallorossi avvertono stimoli forti. La tabella a fianco è la conferma di quanto sopra. Sette punti raccolti con Juve, Parma, Samp e Lazio, una sola sconfitta, contro il Milan. La Roma Grandi Imprese plana sul Delle Alpi accompagnata da questa prerogativa e trova una Juve poco ospitale, nel senso che finora nessuno è ripartito da Torino con i due punti in tasca. Sovvertire la tradizione favorevole al suo amico Trap? «Magara - urla il sor Carletto -. Ma io non mi allargo più di tanto e dico che un pareggio andrebbe benissimo. La Juve è l'avversario peggiore da affrontare in trasferta, ma i pronostici sono fatti per essere sfatati». Anche se le due regine degli Anni Ottanta sono da tempo crollate dai rispettivi troni, Juve e Roma ancora una volta sono pronte a ruggire. Classifica alla mano: i bianconeri non possono uscire dal giro scudetto, i giallorossi dalla zona Uefa. Almeno questa non è aria fritta, con buona pace del Trap uscito «groggy» da una settimana di parole in libertà. L'ultimo travaso di bile è di ieri. Quella cena galeotta con Pellegrini è, secondo il tecnico, la bufala del secolo: «Macché Pellegrini. Giovedì sera non ero a Milano, ma a cena con mia moglie nel solito ristorante torinese. Queste sono gravi scorrettezze. Così se perdiamo con la Roma altro che fischi e insulti». L'ennesimo sfogo della settimana proprio di fronte ad un nutrito gruppo di Draghi, gli irriducibili del tifo. L'ultima volta al Delle Alpi misero in croce Trapattoni, invitandolo ad andarsene. Stavolta lo scenario sarà diverso. «Mister, tranquillo: non ci sarà contestazione» promettono e il Giuan ripete lo stesso ritornello: «Non pensate a me, state vicino alla squadra, tifate Juve, perché questa volta è più dura che con il Piacenza». Il futuro è nella mani della Famiglia. L'attesa logora, Trap sa attendere. Fino a quando? Intanto ecco il faccia a faccia con Mazzone, l'allenatore che più gli somiglia. Partita preparata nei dettagli, rischi ridotti al minimo. Quindi fuori Fortunato, ancora dolorante, per averlo pronto con la Samp. Fiducia alla coppia difensiva made in Brianza Notari-Torricelli. A centrocampo si ricomincia da Galia, l'uomo per tutte le stagioni. La Roma suggerisce cattivi pensieri al Trap: «Squadra strana, capace di imprese importanti e di cadute clamorose. Io mi aspetto una Roma in grande condizione. Nessuno sa dare la carica come il mio amico Carletto. Al resto pensano campioni come Balbo e Haessler». E Perazzi, ex senza rimpianti e qualche rancore, spiega da dove può arrivare il pericolo: «Con le grandi la Roma diventa temibile perché prima si arrocca in difesa, poi parte in contropiede visto che ha gli uomini adatti a questa tattica». Come sempre molto dipenderà dalle lune del Codino. Mazzone gli dedicherà attenzioni particolari, mettendogli alle costole Bonacina, con Garzya sulle tracce di Moeller. Baggio è fatalista, quasi rassegnato di fronte all'emergenza incalzante. Raccatta l'ennesimo premio, questa volta di provenienza uruguayana, e risponde senza entusiasmo: «La prima a Torino da Pallone d'Oro? Non so, non provo sensazioni particolari, spero soltanto che vada bene. Sono ormai due anni che lottiamo con gli infortuni e ogni domenica dobbiamo dimostrare di essere più forti della sfortuna. Non è facile, ma andiamo avanti». La Roma porta alla memoria una delle tante pagine nere della stagione. I rigori sbagliati, Vialli fratturato, la prima sconfitta in trasferta. Era il 5 settembre e scattava già l'allarme rosso. Il Fenomeno con ironia: «Fummo noi ad ingigantire i meriti della Roma. Fallire due rigori è un'impresa da pochi. Rifarsi non sarà facile, perché quella di Mazzone resta una buona squadra, addirittura ottima quando di fronte ha avversari di valore». Ma non c'è Roma che tenga. Il campionato chiama, la Juve deve conti¬ nuare il suo logorante inseguimento. Il Codino ci crede: «Le sorprese non mancano, ogni occasione è buona per tentare di accorciare le distanze. Noi soffriremo con la Roma, ma il Milan rischierà a Genova. Per fortuna stiamo vivendo una stagio¬ ne strana, con un divario ridotto tra la prima e l'ultima della classifica. Con questo livellamento tutto diventa possibile». «Magare» anche lo scudetto. Mazzone permettendo... Fabio Vergnano li Trap (sin.) è il terzo allenatore di sempre per presenze in A: 584 Mazzone è all'undicesimo posto con 419 gettoni in panchina