Dal Kenya fagiolini «italiani» tutto Tanno

Dal Kenya fagiolini «italiani» tutto Tanno nuove frontiere Una fattoria nata da un progetto torinese ne produce due tonnellate al giorno destinate all'Europa Dal Kenya fagiolini «italiani» tutto Tanno E presto arriveranno succhi e marmellate esotici lavorati sul posto EMBU (KENYA). Alti, tirati, secchi, sotto il sole tropicale: è un esercito di indigeni al lavoro in una «farm» tra le più funzionali dell'Africa. Ci troviamo alla Thibax, una moderna fattoria di 350 ettari presso Embu, a ridosso del fiume Thiba da cui prende il nome. Aziende agricole di simili dimensioni in un'Africa selvaggia e dagli enormi contrasti tribali e decisionali non sorgono certo con un colpo di bacchetta magica. L'impostazione del progetto «Vigano» ^asce proprio a Torino, dai cervelli dei Salesiani dell'Edoardo Agnelli. Gli stessi che hanno già ad Embu una Casa Missionaria creata poco più di 12 anni fa, con un'attrezzata scuola per meccanici la cui direzione tecnica è affidata a Giorgio Conte, di Castelnuovo Don Bosco. Il progetto Thibax, basato sul principio «L'Africa agli africani», ha incontrato il favore del governo kenyota che ha concesso il terreno. Anche il governo italiano fa la sua parte con un finanzia- mento di circa tre miuurdi-e mezzo prelevati dal fondo «Aiuti al Terzo Mondo». Nel 1986 l'inizio dei lavori con la dissodazione del terreno e la pulizia da sterpi e rovi. Si provvede quindi a far giungere l'energia elettrica con una spesa sui 300 milioni di lire, poi l'impianto di irrigazione a pioggia. L'acqua è presa dal fiume Thiba. Dal 1990, Thibax comincia a funzionare. Collaborano due agronomi del Vis (Volontariato Italiano Sviluppo) con responsabilità direttive e 300 coloni locali, la supervisione ai Salesiani. Le produzioni, rivolte ai prodotti di maggiore richiesta del mercato: fagiolini, peperoncini, occra (uno speciale zucchino molto ricercato dal mercato asiatico), inoltre pomodori, cipolle e zucchini, per il mercato interno. La terra feconda, il clima subequatoriale, uniti alla enorme disponibilità di acqua, permettono tre ed anche quattro raccolti annui. Richiestissimi in questo momento i fagiolini: Thibax ne produce circa due tonnellate al giorno. La fattoria produce anche grandi quantitativi di frutta esotica: mango, papaia, ananas, banane. Grande interesse desta la rigogliosità delle piante ben coltivate e non condizionate dalla siccità, quali i frutti della passione, floridi ed abbondanti. L'80 per cento di queste produ¬ zioni ortofrutticole, vendute agli europei, che prelevano i prodotti alla fattoria o per via aerea, arrivano sui mercati tedeschi, svizzeri, francesi. Ampi capannoni per stoccaggio prodotti e deposito pezzi di ricambio: in Africa ci si deve sempre aggiustare da soli. In Kenya, Thibax è una delle poche «farm» in attivo, anche a confronto con altre fattorie quaggiù sorte su progetti similari. La ragione è nelle ottime capacità manageriali di Padre Mario Robustellini, un Salesiano mandato quaggiù per coltivare anir » - rivelatosi abilissimo nell zione, nella contrattazione a livello internazionale, nella collocazione del prodotto. Nella sua mente manageriale già si delineano i progetti per il futuro: una industria conserviera a salvaguardia dei prodotti, in caso di mancata vendita. Lo sbocco sul mercato alla produzione è comunque assicurato. Gigi SkellerGiai Via Un agricoltore al lavoro a Thibax

Persone citate: Edoardo Agnelli, Giorgio Conte, Padre Mario Robustellini

Luoghi citati: Africa, Castelnuovo Don Bosco, Embu, Europa, Kenya, Torino