Contromisure ombrello doc per il piemonte di Gianfranco Quaglia

Contromisure Contromisure Ombrello doc per il Piemonte ROMA. Un grande «ombrello» a denominazione d'origine controllata per tutti i vini del Piemonte. Lo ha deciso il Comitato nazionale vini, accogliendo le proposte che da oltre dieci anni venivano portate avanti da più parti per meglio classificare e garantire la produzione piemontese. Nel giro di un mese l'organo consultivo del Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali, ha approvato quattro nuovi disciplinari di produzione: prima il «Colline novaresi» e pochi giorni fa «Piemonte», «Langhe» e «Monferrato». Una «rivoluzione» storica che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe favorire la commercializzazione. Ma quali saranno, in pratica i vantaggi di questo riconoscimento? Risponde Giuseppe Martelli, direttore dell'Assoenologi e presidente della commissione delegata per il Piemonte del Comitato nazionale vini: «Facendo confluire la produzione vitivinicola sotto l'ombrello della Doc si garantisce che tutti i vigneti e il vino prodotto in Piemonte saranno controllati e che quindi con il nome di questa prestigiosa regione non potranno più essere immessi sul mercato vini non piemontesi o elaborati in modo diverso da quanto sancito dal disciplinare». Martelli si è battuto con determinazione per arrivare in fretta a questo risultato e non nasconde che la «grande Doc» del Piemonte possa prendere in contropiede qualche viticoltore. Ma i perplessi dovrebbero essere la minoranza, in quanto - aggiunge Martelli - i vantaggi delle denominazioni sono evidenti: «Le nuove Doc permetteranno ai produttori di meglio diversificare il loro prodotto scegliendo in vigneto o durante il periodo di elaborazione dei vini la destinazione del prodotto. Sino a ieri in un'annata sfavorevole anche un Barolo veniva o riconosciuto tale o declassato a vino da tavola. Con questa nuova impostazione si potrà invece scegliere una cassazione più graduale». Rimangono ovviamente le quattro Docg (Barolo, Barbaresco, Gattinara e Asti) e le 35 Doc. Ma le 45 indicazioni geografiche commercializzate come Piemonte sono sostituite dalla Doc Piemonte; così vale per le 23 tipologie dall'indicazione geografica «Langhe» e per quelle del Monferrato. Già dalla prossima vendemmia i 3 milioni di ettolitri di vino prodotti in Piemonte dovrebbero avere la nuova etichettatura Doc. Gianfranco Quaglia

Persone citate: Barbaresco, Giuseppe Martelli