Olcese, salvataggio disperalo

Olcese, salvataggio disperalo TESSILE Bocciata l'operazione per azzerare le perdite e trovare denaro fresco Olcese, salvataggio disperalo Swiss Bank non si presenta, il consiglio si dimette MILANO. L'assemblea straordinaria degli azionisti del Cotonificio Olcese Veneziano (gruppo Trevitex-Dalle Carbonare) non ha approvato le operazioni sul capitale che avrebbero consentito alla società, in rosso di oltre 92 miliardi al 31 ottobre 1993, di azzerare le perdite e rifinanziare l'attività. Determinante, per l'esito della riunione che essendo in terza convocazione necessitava di un quorum del 20 per cento del capitale, il voto contrario dell'I 1,3 per cento di circa 60 azionisti rappresentati dall'avvocato Fausto Bongiorni di Assorisparmio. A favore invece il 10,18 per cento, tra cui il pacchetto azionario portato in assemblea dal liquidatore della controllante Trevitex, Angelo Caso. La Swiss Bank, che detiene il 48 per cento dell'Olcese in pegno per un credito di circa 100 miliardi verso la Trevitex, non si è presentata in assemblea, mentre si è astenuto Sebastiano Dal¬ le Carbonare, l'ex presidente della società ed ex azionista di controllo che ha portato in assemblea il 2,6 per cento. «A questo punto le alternative sono due - ha detto il presidente Luigi Pellini -: aspettare la prossima assemblea del 7 febbraio sperando che si sblocchi la situazione oppure portare i libri in tribunale». Le prospettive per la società, che ha circa 1600 dipendenti, non sono rosee pur se al 31 ottobre 1993 i ricavi ammontavano a 91 miliardi, il portafoglio ordini era di 64 miliardi contro i 57 del 1992 ed erano in migUoramento sia il margine operativo lordo che il risultato operativo. Tutto ruota intorno all'atteggiamento delle banche e soprattutto della Swiss Bank, cui è stato proposto di scambiare i propri crediti verso la Trevitex con azioni provenienti dall'aumento di capitale: le trattative vanno avanti da tempo ma non hanno prodotto risultati concreti. Le banche ita¬ liane invece hanno già accettato il cosiddetto piano Caso, che prevede 8 miliardi di nuova finanza e la trasformazione di crediti in capitale. Dopo i risultati dell'assemblea il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della società hanno rassegnato le dimissioni con decorrenza dall'assemblea ordinaria che si svolgerà il 7 febbraio in coda alla straordinaria per l'abbattimento del capitale per perdite. (Abbiamo preso questa decisione - ha detto Pellini - per dare un'ultima chance alla Swiss Bank che ha la maggioranza della società in pegno e che non si è presentata in assemblea bloccando ogni tentativo di risanamento». E se anche il 7 febbraio non si deciderà nulla, il fallimento dell'Olcese, che sarebbe automatico in base al codice civile, rischia di trascinare a picco tutto il gruppo Dalle Carbonare con i suoi 6000 dipendenti, [r. e. s.l

Persone citate: Angelo Caso, Dalle Carbonare, Fausto Bongiorni, Luigi Pellini, Olcese, Olcese Veneziano, Pellini

Luoghi citati: Milano