Vertenza Olivetti, ore decisive

Vertenza Olivetti, ore decisive INFORMATICA Notte di trattative al ministero del Lavoro, ottimisti Giugni e sindacati Vertenza Olivetti, ore decisive Esuberi: la «cassa» a zero ore sembra scongiurata ROMA. Notte decisiva per l'Olivetti. La trattativa al ministero del lavoro tra azienda e sindacati è ormai giunta alla stretta finale. L'Olivetti ha abbassato a 1800 il numero dei lavoratori in eccedenza che dovrebbero andare in cassa integrazione, ha alzato a 600 il numero dei contratti di solidarietà e ha accettato l'ipotesi di utilizzare lo strumento, del tutto nuovo, dei contratti cosiddetti di «riqualificazione», e cioè contratti di formazione professionale, di cui dovrebbero usufruire i lavoratori destinati alla cassa integrazione. Per gli esuberi, inoltre, ci sarebbe il rientro certo a fine del '94. Per 600 lavoratori, entro l'anno maturano inoltre i termini per la mobilità lunga, ovvero lo scivolo verso la pensione. In questo modo, i sindacati potrebbero quindi raggiungere l'obiettivo di evitare il ricorso alla cassa integrazione a zero ore. Su queste basi, il governo si propone di presentare una proposta di mediazione che dovrebbe portare, presumibilmente questa mattina, alla firma dell'accordo. Dovrebbe essere quindi rispettata la scadenza del 17 gennaio imposta dalle procedure di cassa integrazione. Domani, infatti, scadono i termini che permettono all'azienda, nel caso non si trovi un accordo sui circa duemila esuberi, di far scattare unilateralmente questo ammortizzatore sociale. Sabato pomeriggio, Fiom, Firn e Uilm hanno dato il via alla trattativa a oltranza, affrontando la questione degli esuberi. La Olivetti ha confermato le cifre: 1962 eccedenze, che, secondo le proposte dell'azienda, potrebbero in parte essere risolte attraverso il ricorso a 590 contratti di solidarietà. Troppo pochi, però, per le esigenze del sindacato, che punta a escludere del tutto il ricorso alla cassa a zero ore. Fiom, Firn e Uilm hanno quindi rilanciato, proponendo all'Olivetti di alzare decisamente il numero dei contratti di solidarietà e di affiancarli a contratti di for¬ mazione mirati a «riqualificare» i lavoratori eccedenti. Spiega Gaetano Sateriale, segretario della Fiom: «Noi puntiamo a un accordo che escluda completamente il ricorso alla cassa a zero ore. Se l'Olivetti accetterà questo punto di vista, assolutamente di principio, l'accordo si può fare in poche ore». E l'azienda ha aperto uno spiraglio: la cassa sarebbe a rotazione, entro la fine del 1994 tutti i lavoratori verrebbero riassorbiti e non obbligatoriamente sostituiti con altri esuberi. Da parte sua il segretario nazionale della Firn, Ambrogio Brenna, ha sottolineato che la proposta sindacale è basata su una netta divisione del problema esuberi dalla questione di abbattimento dei costi. Sul primo versante i sindacati propongono la smonetizzazione delle 7 festività che cadono di domenica nel biennio 1994-95, un ricorso «fisiologico» e non più «patologico» a consulenze, terziarizzazione e prestazioni di lavoro straordinario. A tutto ciò si aggiunge la necessità di «quantificare l'aumento di domanda derivante da commesse che possano arrivare all'Olivetti per l'aumento della domanda pubblica d'informatica». I costi, invece, possono essere ridotti con il massimo ricorso ai contratti di solidarietà e di riqualificazione. Fiducioso che la trattativa Olivetti possa andare in porto oggi è anche il ministro del Lavoro Gino Giugni: «Le possibilità favorevoli sono il 70%». [v. cor.] Carlo De Benedetti

Persone citate: Ambrogio Brenna, Carlo De Benedetti, Gaetano Sateriale, Gino Giugni, Giugni

Luoghi citati: Roma