Alleanza tra pm e Spazzali di Fabio Poletti
Alleanza tra pai e Spazzali Alleanza tra pai e Spazzali L'ex latitante finisce sotto tiro «Dalla Fiat contributi al psi» MILANO. A volte alzano la voce, sicuramente si capiscono al volo. Come con quel conto «Gabbiano» che per 4 miliardi tira in ballo la Fiat e che plana improvviso sul processo Cusani. Sì, si capiscono al volo l'avvocato Giuliano Spazzali e il pm Antonio Di Pietro, seduti a meno di un metro l'uno dall'altro davanti alle telecamere che minuto per minuto raccontano Tangentopoli. E' un metro che sembra l'eternità, così diversi e così divisi, uno che difende, l'altro che accusa. «Che c'azzecca», sbotta spesso Di Pietro col suo ritornello preferito. «Ci faccia capire», chiede morbido il difensore. Sì, sono due filosofie diverse le loro. Ma a volte si incontrano, si capiscono, e si porgono l'un l'altro la battuta. Come ieri, interrogatorio di Mauro Giallombardo, l'ex segretario di Bettino Craxi, il primo vero osso duro per Di Pietro. Chiede Di Pietro: «Lei sa nulla di un versamento di quattro miliardi sulla Bil di Lussemburgo, con riferimento "Gabbiano"?». Interviene Spazzali: «E' forse un "gabbiano" che va a benzina?». Nessuno ha ancora capito di cosa si parli, loro due sì. Nessuno ha ancora capito che Di Pietro e Spazzali stanno «giocando» ad alzare la tensione, a creare suspense. Beplica ancora Di Pietro: «Sì, forse va a benzina. E magari qualcuno ci ascolta e domani viene qui in ufficio a parlarcene». Il presidente Tarantola guarda prima uno, poi l'altro. E non capisce. Nessuno sa cosa ci sia dietro quelle allusioni che volano da un bancone all'altro, a meno di un metro. Il «gioco» lo svela l'avvocato, una raffica di domande una dietro l'altra a Giallombardo, che risponde quasi a monosillabi. Chiede il legale: «Lei sa che su quel conto, l'il marzo del '92, arrivarono 4 miliardi con un bonifico dalla Bue, la banca degli Agnelli in Svizzera?». «Di questo non so», risponde l'ex segretario dell'ex segretario socialista. Incalza Spazzali: «Ha mai avuto rapporti con l'ingegner Romiti per questioni di tangenti?». «Mai», è la risposta sicura. Ma non è ancora finita. Ultima domanda del difensore di Cusani: «E Balzamo? E l'ex cassiere socialista?». Giallombardo si illumina e spara lì: «Balzamo mi diceva che la Fiat da sempre dava contributi al partito». Il siparietto si chiude. Di Pietro è soddisfatto, Spazzali pure, il presidente Tarantola ha tutto chiaro pure lui. E Cusani? Che fa il finanziere, lui unico imputato di un processo che vede sfilare politici e «giallombardi» di ogni risma? Cusani annota, su un grande blocco scrive tutto con la Parker di radica del suo avvocato. E poi gli passa i foglietti. Con quelle domande micidiali: «Dottor Sama, si ricorda della Lega? E del pei?». «Non escludo, non escludo», rispondeva l'uomo di Ravenna. E Di Pietro, dopo, annota pure lui. Poi tira le somme: arresti, avvisi di garanzia, interrogatori, quella sedia davanti al presidente Tarantola mai vuota... A volte l'avvocato Spazzali butta lì una mezza frase quasi a voler suggerire. Di Pietro, anzi «Of Peter» come dice il legale, magari ci pensa. Sempre ieri si parlava dei rapporti tra Giallombardo e Lorenzo Panzavolta, presidente Calcestruzzi, Gruppo Ferruzzi. «Solo affari leciti», giura Giallombardo. Sbotta Di Pietro, e non è la prima volta: «Allora chiedo il confronto tra Giallombardo e Panzavolta». Si accoda Spazzali: «Ci vorrebbe anche Berlini (l'uomo dei Ferruzzi in Svizzera, ndr)». Spara poi il difensore: «Non è mai pacifico che quello che dice Berlini corrisponda alla verità». Non c'è amore, non c'è accordo tra Spazzali e «Of Peter». Si dividono l'arena ma i loro interessi sono diversi. Fino all'esplosione di qualche udienza fa, 5 gennaio, seconda volta di Cusani in aula. Di Pietro vuole interrogarlo. Spazzali promette che sì, ma a suo tempo. Urla il magistrato: «Questo è un ricatto alla giustizia». Urla pure il difensore: «Noi non ricattiamo nessuno». E quella volta, come altre, interviene l'arbitro Tarantola per calmare gli animi. Fabio Poletti
Luoghi citati: Lussemburgo, Milano, Ravenna, Svizzera
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