Sì a centristi de Forza Italia pattisti di U. B.
Sabato avvelenato dai nastri Sisde. Pressioni dai «professori»: respingi le dimissioni del governo LA LEGA NORD Sì a centristi de, Forza Italia, pattisti MILANO. Avanti, avanti, che l'accordo si fa. Tira «aria soddisfatta» nei corridoi della sede di via Bellerio, al quartier generale di Umberto Bossi. Lui e i suoi luogotenenti sono stati impegnati da mezzogiorno a notte fonda nella maratona del consiglio federale, necessaria per preparare la tre giorni del congresso della Lega di inizio febbraio, a Bologna. Ma, soprattutto, si trattava di stringere le fila del movimento prima che, nei prossimi giorni nasca l'alleanza contro il pds e soci per le prossime elezioni. A giudicare dagli umori del movimento, le previsioni sembrano farsi molto precise: Lega più i centristi de, più Forza Italia di Berlusconi, pezzi vari dei movi- menti laici, una parte dei pattisti eccetera. La porta è ancora aperta per Mariotto Segni, l'intesa con Martinazzoli e il suo partito popolare data per quasi impossibile. Ma quanto vale un polo così? Secondo i luogotenenti di Bossi al Nord la Lega può gareggiare con possibilità di vittoria nel 90% dei seggi. In soldoni, si pensa di poter conquistare 180 deputati a Settentrione. E la Lega potrebbe offrire agli alleati una cinquantina di seggi. In cambio di cosa? La contropartita dovrebbe essere, ovviamente, a Sud. Intanto Bossi ha insistito con Miglio perché accetti di venir candidato sotto le insegne del Carroccio. Miglio si riserva di decidere. [u. b.]
Persone citate: Berlusconi, Bossi, Martinazzoli, Miglio, Umberto Bossi
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