Gli avvocati: non finiremo in cantina

Gli avvocati; non finiremo in cantina Alla cerimonia invitati i parlamentari inquisiti: «Non sono condannati» Gli avvocati; non finiremo in cantina Ancora un'apertura d'anno giudiziario con polemiche «Non abbiamo alcuna intenzione di finire sotto terra, in quell'infernotto. E per farci sentire non abbiamo che una possibilità: disertare l'inaugurazione dell'anno giudiziario». Gian Vittorio Gabri, presidente degli avvocati torinesi, ha confermato ieri che l'ordine forense non è più disposto a subire decisioni prese da altri. «Non è possibile che in un palazzo di giustizia nuovo il nostro Ordine sia sistemato in un soppalco ricavato dalla tramezzatura di una maxi aula a tre metri e mezzo sotto terra». Negli ultimi tempi è stata ventilata un'altra soluzione: gli avvocati potrebbero essere sistemati nell'ex scuderia della caserma di artiglieria alpina di via Boggio, di fronte al palazzo di giustizia. Gabri: «Non è una soluzione immediata, sarebbero necessari anni per quella sistemazione». E allora? Gabri: ((Abbiamo inviato un questionario a tutti i colleghi invitandoli ad esprimere il loro parere su una di queste tre soluzioni: restare nei locali di via Corte d'Appello, accettare di andare nell'infernotto o attendere la soluzione dell'ex scuderia». Non è la prima volta che gli avvocati scendono in guerra in occasione dell'apertura dell'an¬ no giudiziario: anni fa disertarono la cerimonia per solidarietà con i colleghi sardi arrestati, poi perché mancavano gli ufficiali giudiziari. Stamane i legali non saranno presenti alla Scuola di applicazione dell'esercito in via Arsenale 22. Nessun veto invece per i politici inquisiti nelle inchieste «Mani pulite». A diffe¬ renza della Corte d'appello di Milano, che ha depennato chi era finito sotto inchiesta, a Torino l'invito è stato mandato a tutti, indipendentemente dalla posizione giudiziaria. «L'essere inquisito non vuol dire essere colpevoli - ha detto il procuratore capo Francesco Scardulla -. Occorre ricordare che nel nostro ordinamento vige la presunzione di innocenza fino all'emissione di una sentenza». Il presidente della Corte d'appello, Luigi Conti, ha precisato che invitare i parlamentari alla cerimonia fa parte di una prassi indicata dal Csm: «L'invito comunque non è nominale, ma genericamente rivolto ai capigruppo dei partiti in Parlamento che estendono l'invito agli altri colleghi». L'Ordine forense potrebbe andare nell'ex scuderia della caserma di via Boggio Il presidente Gian Vittorio Gabri farà un sondaggio

Persone citate: Francesco Scardulla, Gabri, Gian Vittorio Gabri, Luigi Conti

Luoghi citati: Milano, Torino