Il socialista Luciano Panella (Trasporti) era candidato alla riconferma in giunta Regione manette all'assessore di Luciano Borghesan

Il socialista Luciano Panella (Trasporti) era candidato alla riconferma in giunta Il socialista Luciano Panella (Trasporti) era candidato alla riconferma in giunta Regione, manette all'assessore Brizio perde un altro uomo Luciano Panella come Eugenio Maccari. Anche lui, socialista e assessore regionale, è finito in prigione per tangenti. Come il collega si dimetterà da Palazzo Lascaris? Era uno degli undici uomini che il presidente dimissionario Gian Paolo Brizio aveva proposto di schierare nella nuova giunta per continuare a governare il Piemonte. Al primo tentativo venerdì scorso non aveva ottenuto la maggioranza assoluta. I superstiti del pentapartito avrebbero riprovato martedì prossimo in una seduta dove sarebbe bastata la maggioranza relativa. Ma, a tre giorni dal voto, l'arresto di Panella ha posto un macigno sulla strada in salita della soluzione minoritaria indicata da de, liberali, parte dei socialdemocratici, dei repubblicani e dei socialisti. «Una soluzione di difficile praticabilità» ha detto Brizio, dopo aver consultato gli alleati. Insisterà? «Sono perplesso. Che fa il pds? Mi riservo di decidere». La notizia, ieri, in Regione, è arrivata alle 11 da Verbania. L'arresto dell'assessore ai Trasporti è avvenuto nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti che gli imprenditori ossolani avrebbero pagato per aggiudicarsi i più importanti appalti di opere pubbliche del Verbano-Cusio-Ossola. A Brizio il segretario di Panella ha consegnato un telegramma: «Rimetto la delega nelle sue mani». Il presidente ha mormorato: «No, anche questa...». Un governo, il suo, tagliato già altre quattro volte dalle indagini: oltre a Maccari, si sono dimessi gli inquisiti Cadetto, Fiumara e Lombardi. «Ormai hanno raggiunto quota 10 - ha denunciato subito il msi - gli uomini dell'ex pentapartito travolti dalle indagini giudiziarie. La parola agli elettori». La risposta di Brizio è stata pacata: «Capisco, è la goccia che fa traboccare il vaso, ma sono tutte vicende che arrivano da lontano, che in genere non riguardano l'attività della Regione». Il fax ha portato gli attacchi di altri gruppi. Quello di Rifondazione, a firma Pino Chiezzi: «La riproposizione ad assessore di una persona che dopo 8 giorni viene arrestata è l'ultimo imperdonabile errore dell'ex maggioranza..., spero che si decida di fare un passo indietro nell'interesse del Piemonte consentendo che i eruppi riconosciutisi nella proposta della giunta di emergenza costituiscano un governo capace di affrontare i gravi problemi». Il leader del pds, Luciano Marengo, si è rivolto ai de: «Alla vigilia della costituzione del partito popolare, fate un gesto responsabile per far funzionare le istituzioni: appoggiate la proposta fatta dal polo progressista». Martedì prossimo, in aula, pds, Rifondazione, verdi, parte dei socialisti rilanceranno la proposta di eleggere Marengo alla guida di una giunta formata da Mercedes Bresso, Calligaro, Chiezzi, Giuliano, Marino, Mollo, Riva e Tapparo. Il presidente uscente si è riunito con i suoi sostenitori: «Che facciamo?». I de non intendono cedere il passo, alla vigilia delle elezioni politiche, a una coalizione ancora più minoritaria di quella dell'ex pentapartito, e a un pds pure lui ferito dagli arresti degli ex sindaci di Grugliasco. Il laborista Cantore ha insistito per soluzioni di emergenza, istituzionali. Tra gli uomini dell'ex maggioranza cresce il partito del «bel gesto». Vorrebbero che «i due contendenti (Brizio e Marengo)» ritirassero le candidature per favorire la formazione di un governo tecnico, con assessori senza maglie, non sostenuto da alleanze politiche, ma rappresentativo, il più possibile, di tutto il Consiglio. Luciano Borghesan A sinistra il presidente della Regione Brizio. A destra Luciano Panella arrestato Il presidente sorpreso «Ora è indispensabile una coalizione che non sia minoritaria» Il pds: «Tocca a noi»

Luoghi citati: Grugliasco, Piemonte, Verbania