Per corruzione Depuratore di Ciriè tre a giudizio

Per corruzione Per corruzione Depuratore di Ciriè n • IO • Tre richieste di rinvio a giudizio per corruzione hanno concluso l'inchiesta sul depuratore di Ciriè, un appalto da 500 milioni su cui sarebbe stata pagata una tangente da 20 milioni. Compariranno davanti al gip Giovanni Giampaolo, ex vicesindaco socialista di Ciriè e dipendente regionale; Pier Giovanni Trogolo, psi, consigliere dell'Amiat d; Torino; e Pietro Pomodoro, amministratore delegato della Fisia, la società del gruppo Fiat che pagò la mazzetta. Giampaolo era stato presidente del Consorzio intercomunale per la depurazione delle acque di scarico dei comuni di Ciriè, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo e San Maurizio. Al suo posto era poi subentrato Trogolo, attuale consigliere comunale di San Maurizio, dove era stato anche sindaco. La tangente richiesta era del 7 per cento, pari a 35 milioni, ma dopo una trattativa si era scesi a 20 milioni.

Persone citate: Giovanni Giampaolo, Pier Giovanni Trogolo, Pietro Pomodoro, Trogolo

Luoghi citati: Ciriè, San Carlo Canavese, San Francesco Al Campo, Torino