«I bomber? Una razza in estinzione»

28 I grandi giocatori del passato bocciano gli attaccanti di oggi: nessuno come Riva e Pillici «I bomber? Una rozza in estinzione» Balbo & Q un anno bene, poi male j- mi mmà HANNO FATTO i GOLEADOR? MA dove sono finiti i bomber di un tempo? Quelli che trovavi sempre nella classifica dei cannonieri e nell'area di rigore avversaria? Dove si sono rintanati? Forse è diventata una «razza» in via di estinzione, psicologicamente fragile, vittima dei nuovi schemi, del calcio Anni Novanta. Oppure, più semplicemente, non esiste più. Puliciclone, Rombodituono, erano i loro sopranno mi. Da Altobelli a Graziani, da Riva a Pulici, da Boninsegna a Prati e, nonostante i muscoli di cristallo, anche Rossi. Loro sì, restavano sulla vetta per anni, sfidavano i giovani schiacciandoli nei gradini più bassi. E adesso? Anche i bomber fanno il turn-over, un anno in testa alla classifica poi nel dimenticatoio o quasi. Certo fanno eccezione Baggio e Van Basten (fino a quando gli ha retto la caviglia), ma gli altri? Ballano per poche stagioni Borgonovo, Carnevale, Schillaci, Dezotti, Aguilera, Skuhravy, Melli, Baiano, anche Fonseca, Balbo e Sosa. E Signori saprà riprendersi? Silenzi potrà confermarsi? Gli eroi di ieri e gli osservatori di oggi provano a spiegare il fenomeno. Duro il commento di Boninsegna: «Non ci sono più giocatori con le caratteristiche che avevamo Savoldi, Riva, Prati e il sottoscritto. Non ci sono più attaccanti puri. Forse è rimasto solo Van Basten nel nostro campionato e Romano in Europa. Il sistema, poi, contribuisce a spegnere i pochi attaccanti. Guardate che fine fanno fare a Casiraghi, uno che mi somiglia». Durissimo anche un vecchio nemico dei bomber, Burgnich: «La verità è che valgono poco. Chi è bravo segua al di là della squadra e delle formule tattiche. Baggio con i suoi gol ha salvato prima la Fiorentina ed oggi sta tenendo in alto la Juve. T veri campioni segnano sempre, i bomber non durano una stagione. E questo vale in tutte le categorie. Un esempio minore è Paci della Lucchese, lui 10-12 gol li mette sempre dentro. Purtroppo gli attaccanti di un tempo sono solo un ricordo. Quelli erano forza fisica, tecnica e, più di ogni altra cosa, personalità. E' bravo Van Basten, poi c'è il vuoto». De Sisti usa la clava: «Chi è grande deve reggere almeno 5-6 anni. Lo ha fatto Platini, lo sta facendo Baggio. Il resto sono solo exploit provvisori. Nei 16 metri finali è decisivo solo lo juventino, lui più di Romario che deve ancora affrontare l'università del nostro calcio. Maradona era grande, anche Van Basten, il resto è lontano anni luce dai campioni del nostro tempo. Uno come Riva non lo vedo proprio. C'è chi parla di stress, roba da ridere. Ho visto quanto guadagnano i giocatori di oggi. Hanno tutto. Pagano forse la maggiore componente di scontro fisico, dovuta alla aumentata velocità». Anche Italo Allodi boccia i bomber di oggi: «Solo Baggio può essere accostato ai campioni degli Anni 60/70, ed infatti è l'unico a segnare con continuità. Gli altri... affogano nei sistemi difensivi di oggi, forse più chiusi del passato. Zona, mezza zona, in realtà sottintendono tre marcatori autentici». Posizione più sfumata quella di Cabrini: «E' cambiato anche il modo di giocare. Però è anche vero che i bomber-campioni sono ormai pochini». Ma ecco che a difesa degli attaccanti arrivano due campioni, Graziani e Rossi. L'ex granata, oggi dirigente dell'Arezzo, spiega: «E' tutta colpa degli stranieri e della necessità di novità. E' la storia del cane che si morde la coda. La Lazio ha Riedle, poi decide di cambiare e sceglie Casiraghi, poi non contenta prende Boksic. E ancora, il Milan: ha Van Basten che si infortuna, ha Simone, ma acquista anche Papin. E il Parma? Va benissimo con Melli che sta crescendo, ma lo spettacolo pretende nuovi fenomeni ed arriva Asprilla. Non c'è spazio per gli italiani, non c'è continuità. E così duri poco al vertice». Rossi: «Hanno bisogno di tempo per affermarsi, credo che alla lunga emergeranno giocatori come Simone, Ganz e Signori. E poi oggi sarebbe difficile anche per noi, con tutto questo pressing da fare, questi ritorni a centrocampo, l'essere attaccanti a mezzo servizio. Si sacrificano più di noi, e pagano in fatto di gol». E Antognoni: «Oggi conta più il collettivo, segnano terzini e mediani, centrocampisti, anche i portieri. L'attaccante da area di rigore è in estinzione». L'ultima parola a Baiano, diretto interessato, terzo nella classifica della stagione 91-92, azzurro per una frazione della sua carriera oggi Infortunato e, comunque, confinato in B con la Fiorentina: «E chi può giocare come faceva una volta Pulici? Nessuno. Ora siamo tutti attaccanti di movimento. Devi essere un fulmine, velocissimo per anticipare i difensori che sono altrettanto veloci. Spendi miliardi di energia, ti becchi pedate terrificanti, ti prosciughi. Non è facile restare al vertice a queste condizioni. E poi ci sono gli incidenti che adesso hanno una ripetitività esasperante. Eppure se ieri c'erano Riva e Boninsegna oggi ci sono Baggio e Van Basten, tornerà anche Vialli e Signori per anni resterà ai vertici dei bomber. Tranquilli, la razza padrona del gol non è finita». Alessandro Rialti Il romanista Balbo, il granata Aguilera e il genoano Skuhravy dopo aver toccato il vertice delle classifiche dei marcatori hanno invertito la marcia e sono andati in discesa Ma Baiano si ribella «Non c'è nessuno che oggi può giocare come faceva Pulici; restare al vertice diventa difficile» y Signori (in alto) e Schillaci (sopra) non hanno saputo ripetersi ad alto livello anche a causa di infortuni ss -1 éiiii iiiiifUiUijiìF

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