Comune che vai tasse che trovi
Tutti i «grandi» dell'industria sono passati di lì Rapporto sugli enti locali. Si potrebbero creare 30 mila posti in più Comune che vai, tasse che trovi II caos fiscale costa all'Italia 3000 miliardi ROMA DALLA REDAZIONE Campanile che vai, tassa che trovi, e così è caos fiscale ovunque e forte sperequazione tra Nord e Sud. Se queste difficoltà venissero sanate ci sarebbero almeno altri 3 mila miliardi da spendere negli enti locali e almeno 30 mila posti di lavoro da attivare subito. Così dice il decimo rapporto sullo stato dei poteri locali, presentato ieri a Roma. Si scopre, per esempio, che il gettito dell'Ici è di 448 mila lire prò capite in Valle d'Aosta e di 113 mila lire in Basilicata. La media nazionale è di 239 mila lire, ma le regioni meridionali si collocano ben al di sotto. Quanto alla tassa sui rifiuti urbani, posto uguale a 100 la media nazionale, in Liguria si paga 140, a Palermo 30. A influire su questa forbice è anche l'alto tasso di evasione (Napoli ha la palma) di questa imposta, tanto che, secondo il rapporto, se tutti i Comuni facessero pagare l'immondizia, le municipalità potrebbero trarne 1200 miliardi di gettito in più rispetto ai 5600 attuali. Un'altra tassa assolutamente incontrollata è quella sulle concessioni edilizie. Nel solo Comune di Roma l'evasione è stata stimata in 380 miliardi negli ultimi dieci anni. Se i Comuni attivassero i dovuti controlli, il gettito fiscale, che attualmente è di 663 miliardi complessivamente, potrebbe essere quasi raddoppiato. Senza dire della pubblicità, altra gallina dalle uova d'oro che i Comuni però non sfruttano semplicemente perché non sono in condizioni di controllare. L'entrata attuale delle affissioni è pari a 161 miliardi e riguarda quasi esclusivamente le città medio-grandi. Il Rapporto stima che dall'affissione pub¬ blicitaria si potrebbero ottenere almeno 640 miliardi. Infine c'è il patrimonio mobiliare, spesso ricchissimo, ma che frutta in media l'I per cento annuo contro un tasso di mercato che si colloca intorno al 5. Se si procedesse a una valorizzazione in termini di reddito, i 335 miliardi attuali lieviterebbero fino a 1400. In totale, dice il Rapporto, agendo sul sistema dei controlli, gli enti locali e i Comuni in particolare potrebbero trarre un gettito aggiuntivo di almeno 3 mila miliardi. Poco invece, rispetto al suo valore nominale, possono trarre dall'immenso patrimonio immobiliare stimato intorno ai 650 mila miliardi. Se solo si potesse vendere verrebbe ripianata quasi la metà del debito pubblico, invece il suo reddito è assai esiguo (lo 0,6%) perché gran parte di questo patrimonio non è alienabile, in quanto si tratta di monumenti, aree archeologiche, palazzi storici eccetera. Risultato, appena il 4% degli immobili pubblici può essere messo in vendita ed è verosimile che possa fruttare non più di 2 mila miliardi, non una cifra enorme dunque. Meglio allora, sostiene il Rapporto, che i Comuni rendano «redditivo» il proprio patrimonio o utilizzandolo per progetti di riqualificazione delle aree urbane, oppure come patrimonio sulla base del quale accendere prestiti o garantire titoli comunali da devolvere in investimenti. I nuovi sindaci - quelli cioè eletti nelle ultime amministrative parziali - avrebbero anchela possibilità (beninteso stimata) di creare 30 mila posti di lavoro se potranno realizzare i loro programmi elettorali e «attivare» gli investimenti previsti di 15.700 miliardi. Questi posti dovrebbero giungere - sempre secondo il Rapporto - da iniziative in materia di recupero edilizio dei centri storici (12-15 mila posti). Altri 5 mila posti deriverebbero dagli investimenti sul verde urbano. Ma il grande tema resta quello del traffico (corsie preferenziali, parcheggi, aree pedonali attrezzate eccetera) in cui i Comuni con nuovi sindaci potrebbero investire 4 mila miliardi per cinque anni. Da questo settore si potrebbero trarre altri 12-13 mila posti. Il ministro delle Finanze Franco Gallo, che ha ultimato la riforma della finanza locale Ora molti tributi sono trasferiti dall'erario ai Comuni
Persone citate: Franco Gallo
Luoghi citati: Basilicata, Comune Di Roma, Italia, Liguria, Napoli, Palermo, Roma, Valle D'aosta
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