Di Livio Roma ingrata di Franco Badolato

Titolare inamovibile dopo quattro mesi a servizio del Trap Titolare inamovibile dopo quattro mesi a servizio del Trap Di Livio: Roma ingrata «LaJuve mi ha subito dato fiducia» TORINO. Trapattoni conferma: «La mia permanenza alla Juventus non dipende dai risultali ma da programmi che presto verranno discussi e stabiliti». Baygio smentisce: «I giornali (il settimanale Oggi, ndr) non sanno che cosa scrivere e allora inventano che mia madre non ò contenta di sapermi buddhista. Che io sappia lei. che parla poco e certo non di queste cose, è felice di avere un figlio come me. Vorrei io un figlio cosi». Stralci di giornata in casa Juve. Il tecnico non ò uomo a cui piace guardare i treni (di mercato) che passano. Ma si tuffa nel lavoro e punta sulla stagione in corso: «Prima giochiamo per vincere lo scudetto». Il fantasista viaggia (da ieri con la nuovissima Delta Integrale gialla) da qualche mese su un piedestallo d'oro e da qui al Mondiale attorno a lui cresceranno attese e sfrucugliamenti. Sopporti, da buon buddhista. E prenda esempio, magari, da un popolano verace come Angelo Di Livio, venuto alla Juve per puntellare la partenza di Di Canio e ritrovatosi con forza di volontà e costanza ad essere titolare inamovibile negli schemi del Trap. Contro la Roma, lui romano del quartiere giallorosso di Montesacro, avrà la possibilità di farsi rimpiangere. «Affronto la Roma - dice evitando toni polemici ed esibendo chiarezza di esposizione - senza alcuno spirito di rivincita anche se la società giallorossa non ha dato a me le stesse possibilità offerte ad altri. Ero un Primavera al pari di Giannini, Desideri, Di Mauro. Eriksson stravedeva per me e voleva tenermi, ma fu esonerato (stagione '86-87, ndr) e mi ritrovai a farmi le ossa in C mentre gli altri andavano in prima squadra. Se sono arrivato fin qui è tutto merito mio e di allenatori come Colautti a Perugia o Sandreani a Padova che, con il ds Aggradi, hanno sempre creduto in me». Tifoso romanista fin dai tempi di Turane («Era gol, era gol» dice riferendosi a quella rete annullata per questione di centimetri che tanto fece discutere Boniperti e Viola) e poi di Falcao, Di Livio ebbe le porte chiuse da Bruno Conti: «Beh, era logico, no?». Ha vissuto in curva la notte nera di Roma-Liverpool vedendo piangere molti amici, da qualche parte anche Francesconi, bambino, piangeva. Ma oggi ha dimenticato Roma e la Roma: «Adesso il mio cuore ò bianconero, come prima lo era del Padova». Mai avrebbe pensato, arrivando alla Juventus, di trovare subito posto fisso e di indossare con continuità la maglia quasi mai affidata a Di Canio: «Ero però fiducioso, la stima di Trapattoni mi ha facilitato il compito. Effettivamente la Juventus non poteva permettersi un Di Canio giocando con due soli centrocampisti di ruolo. Io riesco a coprire di più oltre che cercare il cross per i compagni, il mio colpo migliore». Dall'esordio all'Olimpico, nei minuti finali del match di andata, sono passati quattro mesi. Di Livio ha bruciato le tappe, fino a far pensare: come è stato possibile che a 27 anni fosse ancora in B? «Prima di essere chiamato dalla Juventus avevo ricevuto parecchie offerte. Ma per quattro anni il Padova, che puntava come ora alla serie A, non ha voluto saperne di cedermi. Ero inoltre un beniamino del pubblico, accettai il sacrificio. No, non credo di essere stato penalizzato. Infine, la buona notizia è arrivata». Domenica Di Livio vuol cancellare l'onta della sconfitta di settembre all'Olimpico: «Questo campionato è atipico, si può vincere nelle ultime giornate, perfino il Milan si fa fermare in casa dal Lecce. Per questo non dobbiamo mollare, consapevoli delle nostre forze e sicuri che da qui al termine potremo recitare una parte da protagonisti». Mancheranno nella Juventus, oltre ai grandi infortunati Vialli, Carrera, Julio Cesar e Ban, anche Marocchi e Dino Baggio entrambi recuperabili solo a fine gennaio. Quindi sicuro l'impiego di Galia. Un dubbio grosso riguarda Andrea Fortunato: se il fluidificante non dovesse farcela, Trap intende schierare Notari libero con Torricelli terzino sinistro, nella zona di Haessler, insomma. Franco Badolato

Luoghi citati: Liverpool, Padova, Perugia, Roma, Torino