l'Imi paga il maxi-conto agli eredi Rovelli di Nino Rovelli
Un salasso (già a bilancio) dopo la decisione della Corte d'Appello. Ultima speranza: la Cassazione SCANDALI E PRIVATIZZAZIONI Un salasso (già a bilancio) dopo la decisione della Corte d'Appello. Ultima speranza: la Cassazione I/Imi paga il maxi-conto agli eredi Rovelli Versato un assegno da 980 miliardi, andranno tutti in Svizzera ROMA. Unn tegola, anche se annunciata, alla vigilia della privatizzazione. L'Imi ha liquidato ieri agli eredi Rovelli 678,3 miliardi a saldo del contenzioso legato alla ex Sir '.'esborso totale è pelò di 980 miliardi: la differenza e costituita infatti da imposte e trattenute fiscali da successione che saranno versate al fisco. Fonti dell'Imi, nel confermare la notizia, hanno ribadito clic l'intero importo era stato già spesato in bilancio '90'91 v. quindi non «avrà alcuna ripercussione sulla struttura patrimoniale» che sarà collocata sul mercato a fine mese. 11 «mega-assegno», uno dei più grandi della storia italiana, è stato staccato dall'Imi tramite il Monte dei Paschi di Siena ed è conseguente al recente rigetto da parte della Corte d'appello di Roma del ricorso avanzato dai legali dell'istituto contro l'esecutività del pagamento decisa dal tribunale romano. L'Imi è, comunque, in attesa della sentenza della Cassazione nel ricorso avanzato in relazione alla vertenza giudiziaria, persa dall'Imi, a causa della misteriorsa scomparsa (e altrettanto strana riapparazione a icrmini legali ormai scaduti) della procura cori cui l'istituto delegava i propri rappresentanti a condurre la vertenza. I 678 miliardi finiranno tutti in Svizzera: alla vedova Rovelli, Piramarosa Battistella, che per ragioni di sicurezzza vive ormai da un ventennio a Lugano, e ai quattro figli dell'ex petroliere, che si ritrovano un'eredità da capogiro. Il più grande, Felice, 30 anni, è consulente finanziario e svolge la sua attività a New York, dopo aver abbandonato la carriera di corridore automobilistico in Formula 1. Le due figlie invece risiedono anch'esse in Svizzera: Rita (28 anni), secondogenita, lavora nel campo della moda, mentre Barbara (24 anni) si è da poco laureata in lettere. E anche il più piccolo, Oscar, 19 anni, studente, risiede a Lugano. L'operazione è stata già comunicata alla Consob ed era preventivamente riferita nel prospetto dell'Opv (Offerta pubblica di vendita) per la privatizzazione dell'Imi, che partirà il 31 gennaio. Il resto della somma sarà versato al ministero delle Finanze e, salvo sperati capovolgimenti da parte della Cassazione (in tal caso gli eredi Rovelli dovrebbero restituire l'importo), la vicenda può considerarsi chiusa. E' stata la validità degli obblighi previsti dalla convenzione stabilita nel 1979 tra Nino Rovelli, proprietario della Sir-Rumianca, e i rappresentanti dell'allora consorzio di risanamento del gruppo chimico, Piero Schlesinger e Giorgio Cappon (ex presidente deU'Imi) a costituire la chiave di volta dell'argomentazione giuridica che ha portato la Corte d'appello di Roma a condannare alla fine del '90 l'Imi a pagare circa 800 miliardi a Rovelli, poi lievitati per gli interessi. In sostanza i giudici hanno ritenuto che nella vicenda Sir l'intervento di strutture di carattere pubblicistico non abbia soppresso gli impegni di tipo più privatistico previsti nelle convenzioni del 1979. Ne è disceso il riconoscimento a Rovelli di un danno per inadempienza contrattuale da risarcire in base al valore del complesso aziendale trasferito all'Imi. Fin dal 1982 Rovelli ha fatto ricorso contro l'Imi che per contro ha sempre sottolineato come il dissesto della Sir abbia creato pesantissimi oneri e che il salvataggio ebbe natura pubblicistica. Ma i giudici sono stati di diverso avviso. Rovelli morì nel dicembre dello stesso anno, lasciando alla famiglia un'eredità astronomica, incassata ieri. [r. e. s.) La vedova vive «blindata» a Lugano A sinistra, Luigi Arcuti In alto, lo scomparso Nino Rovelli
Persone citate: Battistella, Giorgio Cappon, Luigi Arcuti, Nino Rovelli, Piero Schlesinger, Rovelli
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