«Così lontano Così vicino» di Wenders

«Così lontano Così vicino» diWenders Drammatico «Così lontano Così vicino» diWenders DUE cose bellissime: l'affascinante maestria immaginifica di Wenders (basterebbe la prima sequenza j del film, in cui la macchina da presa turbina tra gli angeli antropomorfi e la statua dorata dell'Angelo della Vittoria berlinese); e Berlino, ex città divisa esemplare, ancora lacerata da tanti squilibri e conflitti, filmata per la prima volta come un'unica città compatta più vasta e misteriosa. Poi, cose meno belle. Gli angeli in lungo cappotto nero, la metafora degli angeli e della metropoli, sono ben noti sin da «Il cielo sopra Berlino» (1987): i personaggi di quel film ritornano nella storia dell'angelo Otto Sander, compagno dell'angela Nastassja Kinski, che vuol sperimentare emozioni, felicità e dolore umani, che vuol trasformarsi e si trasforma in uomo. Come E.T., si ritrova tragicomicamente dislocato e sconcertato in un mondo sconosciuto, dove diventerà servo e poi socio di un affarista, dove lotterà per opporsi ai demoni della violenza. Storia lambiccata e sentimentale, predicazione un po' troppo diretta contro la brutalità e la volgarità, contro il cinismo capitalista e l'indiffe! renza urbana, contro la rimozione dei grandi interrogativi esistenziali. COSI' LONTANO COSI' VICINO di Wim Wenders con Otto Sander, Nastassja Kinski, Horst Bucholz, Bruno Ganz, Willem Dafoe, Solveig Dommartin; Germania, 1992 TRIESTE, Cinema Mignon VENEZIA, Dante (Mestre) TORINO, Olimpia 1 MILANO, President BOLOGNA, Roma d'Essai FIRENZE, Teatro della Compagnia ROMA, Augustus 1, Capranichetta NAPOLI, Academy Astra BARI, Carella: PALERMO, Aurora

Persone citate: Bruno Ganz, Carella, Horst Bucholz, Mignon, Nastassja Kinski, Solveig Dommartin, Wenders, Willem Dafoe, Wim Wenders