Il mio capo è perfetto, ha imparato il galateo di Emanuele Novazio

Il mio capo è perfetto, ha imparato il galateo Vanno a ruba in Germania i manuali di «Carriera e buone maniere-- sorridi, lavorerai meglio Il mio capo è perfetto, ha imparato il galateo Manager, impiegati e venditori scoprono il bon ton da ufficio i BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Vanno a ruba, assicurano le classifiche di vendita: i «manuali di bon ton in ufficio», dedicati a segretarie e manager afflitti da stereotipi imbarazzanti e logori, fanno concorrenza a volumi più dotti e raffinati, vendono di più dei ricettari di cucina, interessano più della guida Michelin. Hanno titoli semplici ma chiari, efficaci e diretti: «Stile ed etichetta», oppure «Buone maniere per far carriera». Con una precisazione indispensabile per far salire tirature e vendite: «Come comportarsi in ufficio». Non ò una moda, par di capire, ma una piccola rivoluzione culturale, la manifestazione di una necessità avvertita intensamente, fra le generazioni nuove che abitano gli uffici pubblici e privati del Paese. Il tentativo di spazzar via un'immagine alle volte un po' scadente, di abbattere il pregiudizio impietoso e ingeneroso che, anche in Germania, affligge la parte più sensibile e più colta del ceto manageriale e impiegatizio. Ma è anche, avvertono i sondaggi, la scoperta della redditività economica delle maniere raffinate, della galanteria misurata, del garbo con i colleghi e coi clienti. Entrare in un ufficio dove non soltanto si è accolti col sorriso sulle labbra, ma dove tutti si comportano con noi e fra di loro - con cortesia limpida e civile, ha un effetto economico indiretto: dà l'impressione di essere usciti dalla normalità brutale e frettolosa che c'è «fuori», e di essere approdati in un universo parallelo abitato da una buona educazione rassicurante con la quale sarà agevole e gradevole combinare affari. L'autore di uno dei volumi più venduti, Heinz Kommer che per anni ha lavorato come capo del protocollo alla Camera di Commercio tedesca - conferma il senso della svolta, soprattutto nelle nuove generazioni. «Dopo anni in cui l'etichetta non faceva congiuntura, i nuovi manager scoprono che è parte di una complessa strategia, in un universo in cui a dominare è soprattutto la concorrenza». Quando i manuali non bastano, perciò, ci si affida alle lezioni, ai corsi. Banche e industrie ricorrono sempre più di frequente a insegnanti esperti nell'arte del saluto senza enfasi ma carico di calore umano e solidarietà, o nella conversazione capace di risvegliare la fiducia addormentata. Negli uffici tedeschi - conferma Rosemarie Wrede-Grischkat, docente ai seminari di numerose aziende si è finalmente riscoperto il valore multiplo del bon ton in ufficio; si è capito che «le buone maniere promuovono l'immagine all'esterno, e costituiscono una forte motivazione all'inter¬ no». E' la riscoperta del «fattore umano» nelle relazioni d'affari, il trionfo della «personalizzazione» del rapporto di lavoro, il bando alle formalità burocraticamente neutre e glaciali. Ma è ] anche, paradossalmente, la vittoria della regola, per anni ignorata o messa al bando proprio da chi le imputava un «significato disumanizzante». Il problema - annota Inge Wolff, esperta di comportamento in pubblico - è riconoscere che l'adesione alla regola non è di per sé un male e neppure una perversione; la regola, nel caso delle relazioni personali di lavoro, non va «subita» ma «adeguata alla propria personalità». Forse è un caso, ma il rigo¬ glioso rifiorire dei manuali di bon ton in ufficio è stato avviato dalle preoccupazioni dei «nuovi manager dell'Est». Capofila delle «scuole di buone maniere» è stato l'«Istituto per le forme di convivialità contemporanea e il know-how sociale», aperto a Berlino poco dopo la caduta del Muro. Una «scuola di comportamento e tatto» che per cinquecento marchi spiegava la ritualità complessa delle società più ricche ai funzionari dei nuovi complessi industriali e finanziari appena nati, sulle rovine del comunismo all'Est. Era stato salutato con sorrisi distaccati ma, è il caso di dirlo, ha fatto scuola. Emanuele Novazio Grande boom anche per i corsi e per le lezioni private: soprattutto se si arriva dall'Est Si lavora meglio e si rende di più se si ha sempre il sorriso sulle labbra

Persone citate: Heinz Kommer, Inge Wolff, Rosemarie Wrede-grischkat

Luoghi citati: Berlino, Germania