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«E' la statale della morte» «E' la statale della morte» Una lunga catena di disgrazie fra ipaesi dell'alta valle Roja Olivetta San Michele, Airole, dove ogni chiesa nasconde un tesoro, meglio conservato e conosciuto se in territorio francese, in un rincorrersi di frontiere oggi chiuse. La statale 20 sarebbe la via di collegamento più veloce tra il Piemonte e la Riviera di Ponente, tra Cuneo e la Francia, oltre che un'alternativa, per chi si reca al mare, alla temibile autostrada «Torino-Savona». Ma, soprattutto d'inverno, è spesso chiusa, per frane, smottamenti, alluvioni. Basta un nubifragio per isolare interi paesi per settima¬ BREIL SUR ROJA. l'or gli abitanti della zona ò la «statale» della morte, il luogo della «tragedia annunciata». Una delle strade più belle e suggestive del Nord Italia, mezza italiana, mezza francese, vittima dell'incuria, come spesso accade al patrimonio artistico e naturale d'Italia. Collega la pianura alla montagna, la montagna al mare, su fino a Limone Pie-monte, giù fino a Venlimiglia, lambendo la Valle delle Meraviglie, correndo tra vecchi paesi appesi alla roccia, che si chiamano Saorge, Libre, Fontan, e poi ne, o mesi, per chiudere i passaggi, impedire le comunicazioni, azzerare quel poco turismo che aiuta i paesi dell'alta Val di Roja a non morire. Un temporale, una nevicata, per rendere rischiose le strette curve. Tré anni fa un masso aveva travolto l'automobile su cui viaggiavano due giovani di Nizza, entrambi morti. Già in quell'occasione si parlò di «tragedia annunciata», ma quel lutto, e il lungo isolamento che ne segui, sembrava l'ultima tragedia, necessaria, forse, per chiedere e ottenere maggiore attenzione, più sicurezza. Da allora, molte pietre sono cadute sulla statale 20, fino alla frana di ieri. Ci sono stati crolli di ponti, alluvioni, e una lunga catena d'incidenti automobilistici lungo le strette curve. Tutta colpa dell'asprezza del terri¬ torio? [r. cri.]