Le Gru ultima frontiera di vendita al confine tra Berlusconi e l'America

Don Mazzi rivela: alla Standa 140 mila casi in 9 mesi. La Coop conferma l'allarme: furti raddoppiati in due anni UN GIORNO ASORR1SOPOLI Le Gru, ultima frontiera di vendita al confine tra Berlusconi e l'America LGRUGLIASCO E bandiere sono quattro. Le vedi da lontano. Garriscono al vento. Come in qualsiasi posto di confine che si rispetti. Biscione rosso su fondo bianco. Segnalano una frontiera, l'ultima frontiera (fors<;) del berlusconismo. Danzano nel cielo di Grugliasco, provincia di Torino, filiale operativa dell'America. Delimitano un territorio di 21 mila metri quadrati popolato da 35 mila articoli in vendita, 3600 posti auto, 3 mila carrelli, 59 casse, 4 forni che lumano come grandi gelaterie di lampone. Welcome. Benvenuti a Le Gru. E' un nome che occupa anche la copertina di un fascicolo giudiziario composto da migliaia di pagine, dove si parla di corruzione e tangenti. Ma quella è un'altra storia. Questo ò solo un viaggio verso la «nuova frontiera». Quando si viaggia si guarda la strada. E la prima cosa che si nota arrivando a Le Gru è l'innaturale tratto conclusivo del percorso. Si potrebbe scrivere una storia della prima repubblica, solo parlando di deviazioni stradali. C'era la metropolitana di Roma che curvava per non fare sussultare casa Forlani. Ci: l'autostrada del Frejus che ha due uscite ravvicinatissime, una per collegare un paese, l'altra per portare alla villa di un tangentista. E c'è la strada per Le Gru, che improvvisamente impazzisce: deviazioni, preferenziali, banchine, indicazioni. Tutto facile per chi vuole svoltare per il centro commerciale. Ostacoli per chi intende proseguire. E chi svolta, è in America. Profumo di States. L'America confina con la Svezia. Di fianco a Le Gru sorge l'Ikea, centro commerciale made in Stoccolma. Ikea-Svezia è soft, frassino e gomma. Le Gru-America sono hard, cemento e metallo. IkeaSvezia e Stato assistenziale: la prima cosa che vedi entrando è la kinderheim all'oliata di palloncini colorati dove puoi lasciare il bimbo mentre fai la spèsa. Ogni cento metri hai la possibilità di trovare una sporta da riempire. Le Gru-America sono libero mercato. Centoventi negozi, in gara per vendere. E l'Euromereato. E Piazza del increato, li carrello lo trovi so- lo fuori. Lo prendi e vai. In America. I colori esterni sono delicati: rosa e turchese, proprio come i market fuori Miami, Florida. Dentro, i camerini di prova salarino in tinta. Musica filodiffusa: reggae B-soul. Inservienti sui pattini a rotelle. Ragazze ai banconi con divise simi) drivein: camicia e righe rosa, gonna nera. Sorridono. Sembrano dire: «Welcome». Spot & Sconti. Sei qui per comprare. Magari l'hai anche già fatto, ma la pubblicità non ti molla per questo. La pubblicità viaggia con le dentro Le Gru. E' perfino nel carrello che stai spingendo: «Compra il prosciutto cotto Lenti». Appare sui tabelloni luminosi tra le corsie di prodotti che puoi già aver scelto. Non importa. «Cagi, la qualità. Cagi, la tradizione». Se I l'hai comprato, sei gratificato. 1 Senno, magari ti prende il riI morso. Soprattutto se guardi il prezzo. La morale sembra essere: nessun prezzo è mai troppo basso per non essere ribassato. Dai soffitti, stormi di gru turchesi annunciano: «E' tempo di saldi». E che saldi. Al reparto dischi si offrono con lo sconto dei dodici per cento i dieci più venduti in hit parade. Al repar to libri (dove la biografia di Va- sco Rossi è collocata nel settore parascolastico) la «Fiera del libro» è già cominciata: meno veni i per cento. Perfino sui volumi da duemila lire della Newton Compton. Milleseicento lire, annuncia un cartello, evitandoti anche di calcolare. I «Millelire» di Stampa alternativa non ci sono. Costerebbero ottocento lire. Vendere un libro per tre monete può sembrare davvero troppo. Sul caffè, invece, nessuno scrupolo ribassista. Il bar del primo piano proclama: «Dieci caffè, 10 mila lire». «Risparmi 2 mila», precisa, sempre per facilitare il calcolo. Mettiti a tuo agio, ti stanno dando del «tu». Ti stanno offrendo occasioni. Non ti imbrogliano. Tra le file dell'Euromereato c'è perfino il «verificatore di prezzo». Un video oscuro, che invita alla prova. Prendi un sacchetto di allegri papillon di carta che per il tagliando costano 2600 lire. Li passi sul «verificatore» e lui, a cristalli liquidi, risponde: «Papillon, 2600 lire». Vai tranquillo, sci in un mondo sicuro e sereno. Un luogo di indicibile bellezza. Lo affermò anche il parroco di Grugliasco, I il giorno dell'inaugurazione. I Benedicendo, alla destra di SilI vio Berlusconi. Alla sua Sini- ! stra, il sindaco di Grugliasco, Bernardi Domenico, pds, eletto da poche decine di ore e dopo poche ore arrestato. «Non ho resistito alla tentazione, ho preso sessantacinque milioni per favorire la licenza. Mi sono comportato come la monaca di Monza». Quel nove dicembre, nel «rassemblement» berlusconiano, tra secerdoti che spargevano incenso e belle parole, manager fininvestiti, sorrideva anche lui, contagiato dal Cavaliere e dalle sue certezze. Sorrideva il popolo che si preparava a invadere la nuova città della gioia: un'invasione perle feste, code all'alba, traffico bloccato, poi inevitabile flessione, primi scricchiolii, senza colpe dei boicottatori del biscione. E' che l'America è una cosa, Grugliasco, indiscutibilmente, un'altra. Lo città del sorriso. Ma quel giorno di dicembre aprì le porte Sorrisopoli. Lo si capisce entrando, scorrendo i nomi dei negozi sulla mappa: Soligioya, Regaland, Plaisir, Delizie del grano, Dentalkit i negozi del sorriso. Sorridono, le ragazze dell'Exotic bar. Sorridono, i ragazzi della Brioche Doreè. Vengono da Grugliasco. Ma ora vivono a Le Gru. Sotto una campana di vetro dalla quale filtrano riquadri di sole e cadono come gemme sui marmi dei pavimenti, tra ficus benjamin e colonne cinte da braccialetti al neon. Tra panchine nere per il riposo dei guerrieri dello shopping e cestini che portano un estintore ciascuno. Un mondo sicuro e sereno. Il totem è la grande fontana con quattro gru di bronzo. Sotto l'immota acqua turchese giacciono decine di monetine. Le hanno lanciate esprimendo desideri. Potevano j comprarci un paio di libri. I E sorridono i castori dipinti ! sul muro che ti accompagna alI l'Hobby, centro del bricolage, j Famiglie di castori con i loro i bravi dentini che fanno da scorta verso il regno del fai da te. Dove perfino i cartelli tra le corsie spiegano come riverniciare un tavolo. Dove suoni un campanello e un addetto sorridente ti taglia qualsiasi legno in qualsiasi misura ti serva. All'uscita c'è l'ennesimo tabellone luminoso. Scene da Paradise Island. Volo di elettroniche gru rosse su sfondo di tramonto. Altro volo, su sfondo di volto di donna con fiori. Scritta augurale. E si entra nel labirinto del cibo, che ha per totem un (finto) mandorlo in fiore. Bancone del pesce, tra foto di squali e reti appese ai muri. Ostriche alle quattro del pomeriggio. Un cartellone spiega: pesce dalla A alla Z. Da aragosta a zeus faber. Passando per il curioso I come intriganti. Bancone della carne, dei liquori, del gelato, dello yogurt. Sorrisi e consigli. Una gentilezza che contagia. La prova è nelle toilettes maschili, terza porta entrando. C'è una scritta sul muro, non è la solita oscenità. Fa rilevare: «Mancano gli attaccapanni». E aggiunge, discreta: «Grazie». Davvero un mondo a parte. Puoi viverci, altroché la Coop dello spot di Woody Alien dove il protagonista si rifugia per sempre. E' qui, il rifugio. Dalle nove alle ventuno. Puoi fare colazione, tagliarti i capelli, far la spesa, pranzare, andare dal sarto, fare quattro chiacchiere davanti alla fontana, telefonare dalle cabine, cenare. Tornare a casa. Ricominciare il giorno dopo. Quando esci da Le Gru lasci l'America. Fuori c'è la notte. C'é l'Italia che cade a pezzi, l'Italia ladra e senza «verificatore». Quello che hai comprato sta in un sacchetto pieno di scritte. Una implora: «Non abbandonarlo». Un'altra suggerisce: «Sfrutta le sue caratteristiche». Gabriele Romagnoli A Grugliasco nel nuovo impero del libero mercato dove lo spot domina e nessun prezzo resiste al ribasso Da sinistra l'insegna de Le Gru, la grande fontana al centro del piano terra e la folla davanti alle casse del centro commerciale di Gruglisco creato da Berlusconi La grande coda durante le feste di Natale per entrare al market inserito nella struttura di vendita de Le Gru, che dispone di 59 casse e tremila carrelli disponibili nei parcheggi