«Liberate subito Pacciani»

Gli avvocati dell'agricoltore: scaduti i termini della carcerazione. Oggi la decisione del gip Gli avvocati dell'agricoltore: scaduti i termini della carcerazione. Oggi la decisione del gip «Liberate subito Pacciani» Firenze, battaglia legale sul «mostro» FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Oggi ci sarà battaglia davanti al giudice per le indagini preliminari Valerio Lombardo. Una battaglia legale senza esclusione di colpi al termine della quale sapremo se Pietro Pacciani, accusato di essere il mostro di Firenze, sarà processato per gli otto duplici omicidi oppure se domenica potrà lasciare il carcere di Sollicciano nel quale è rinchiuso da un anno. A confrontarsi saranno le tesi degli avvocati Rosario Bevacqua e Piero Fioravanti, difensori del presunto mostro, e quelle della pubblica accusa sostenute dal procuratore della Repubblica Piero Luigi Vigna e dal suo sostituto Paolo Canessa. Il dibattimento vedrà in primo piano gli articoli del codice di procedura penale e le diverse interpretazioni che ne daranno le due parti in causa. Sullo sfondo, però, si confronteranno per l'ennesima volta in questi anni l'ombra di un assassino ritenuto inafferrabile e il disagio di una città costretta a convivere con la paura ed il dubbio dopo i tanti, troppi, falsi mostri che sono stati creati. Sull'udienza preliminare di oggi pesa l'istanza, presentata dai difensori di Pacciani, di «rimessione del processo ad altro giudice» per legittima su- spicione. Secondo gli avvocati Bevacqua e Fioravanti a Firenze si è creato un clima talmente ostile all'ex agricoltore di Mercatale da poter influenzare il giudizio della corte eventualmente chiamata a giudicarlo. Ci sarebbe inoltre un problema di sicurezza dell'imputato bersagliato da continue minacce. A decidere sull'istanza di rimessione sarà la Cassazione. La mossa della difesa di Pacciani non annulla 1'uaienza preliminare davanti al giudice per le indagini preliminari fissata per oggi. Il codice di procedura penale stabilisce che una «richiesta di rimessione» non sospende il processo ma il giudice non può pronunciare sentenza fino a quando la Cassazione non abbia deciso in merito. Questo apre la strada a due diverse ipotosi su quanto potrà accadere oggi (o più probabilmente domani perché il dibattimento non si preannuncia di breve durata). Prima ipotesi: il gip Valerio Lombardo, convinto dalle argomentazioni della difesa e intenzionato a non mandare Pacciani sotto processo, dovrebbe sospendere l'udienza essendo inibito ad emettere la sentenza di proscioglimento. In questo caso domenica Pacciani potrebbe uscire di cella per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva e tornare alla sua casa di Mercatale. Seconda ipotesi: il giudice, convinto dalle argomentazioni dell'accusa della necessità del processo, potrebbe emettere l'ordinanza di rinvio a giudizio di Pacciani. I difensori del presunto mostro sono però convinti di avere un asso nella manica. Quando Pacciani fu arrestato i magistrati inquirenti gli contestarono soltanto sette degli otto duplici omicidi compiuti dal mostro, tra gli Anni Settanta e Ottanta, lasciando fuori il primo delitto della serie nera. Per l'omicidio di Barbara Locci e del suo amante Antonio Lo Bianco, nell'agosto del 1968 a Signa, c'è infatti un reo confesso, Stefano Mele marito della donna, che per questo reato ha scontato diversi anni di carcere. Un ruolo, il suo, che alla luce dei successivi omicidi è stato più volte riconsiderato, rimanendo comunque poco chiaro. Nella richiesta di rinvio a giudizio presentata nel novembre scorso dai magistrati Vigna e Canessa, però, vengono contestati a Pietro Pacciani tutti e otto i duplici omicidi. Una circostanza che la difesa dell'imputato tenta di sfruttare a proprio favore sostenendo che per il delitto del '68 c'è un condannato con sentenza passata in giudicato. Almeno per quell'assassinio, quindi, il loro assistito deve essere prosciolto, ma il giudice per le indagini preliminari non lo potrebbe fare, come si è detto, perché impossibilitato dalla richiesta di rimessione a pronunciare sentenze, e dovrebbe quindi sospendere il procedimento. Un vero dedalo giuridico, in fondo al quale ci sono sedici giovani vittime che da anni attendono giustizia. Francesco Matteini L'agricoltore Pietro Pacciani, accusato degli omicidi del mostro di Firenze

Luoghi citati: Firenze, Signa