Tra realtà e illusione di Marina Verna

Trecento firme per riavere Heimat L'inglese Richard Gregory ai GiovedìScienza del Colosseo Tra realtà e illusione Perché la Luna sembra così vicina? Perché la Luna ci sembra a portata di mano, mentre dista dalla Terra ben 380 mila chilometri? Perché consideriamo belli alcuni oggetti e brutti altri, senza saper motivare il nostro giudizio? Perché i volti delle persone care ci appaiono diversi da tutti gli altri? Di questo parlerà oggi a GiovedìScienza (alle ore 17,45, Teatro Colosseo, traduzione simultanea) lo psicologo inglese Richard Gregory, famoso per i suoi studi sulla visione e sull'udito e per aver ideato uno straordinario museo interattivo, l'Exploratory di Bristol. La sua conferenza sarà un'introduzione agli inganni percettivi della mente: con l'aiuto di singolari esperimenti, dimostrerà come false ipotesi portino a conclusioni errate e qualche volta paradossali. Le informazioni fornite dai sensi sono molto approssimative e limitate. E il cervello è costretto a funzionare un po' come quelle macchine elettroniche che fanno il calcolo delle probabilità: le azioni si fondano sull'ipotesi che risulta più at- tendibile. Ma solo un lungo allenamento insegna a distinguere, da piccoli particolari, l'esatta natura degli oggetti, in base alla quale decidere poi i comportamenti. Gli ornitologi e i cacciatori, ad esempio, sanno riconoscere gli uccelli a grande distanza, basandosi sui caratteri del volo. I medici deducono una malattia da una radiografia o un esame al microscopio. Queste abilità percettive sono frutto di un apprendimento di cui si sa ancora poco. E' certo però che non si acquisiscono sempre e comunque. Come dimostra la storia di quel cieco risanato che non imparò mai a interpretare le espressioni del volto umano. Per lui era significativo solo il tono della voce. Marina Verna Un di Eartiolacon«one s Un disegno di Escher artista olandese con temi «onirici» e surreali

Persone citate: Richard Gregory