Cantarella-Calvet insieme si vince di Michele Fenu

Cantarella-Calvet insieme si vince Cantarella-Calvet insieme si vince GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO Sposarsi no, ma camminare insieme, dandosi una mano, sì. E' accaduto in passato, continuerà in futuro. Questo, in sintesi, il senso dell'accordo che lega la Fiat Auto e il gruppo Psa (Peugeot e Citroen). Lo hanno spiegato ieri a Ginevra, in un hotel fortificato per l'imminente arrivo del presidente Clinton, i numeri uno del gruppo italiano e di quello francese, Paolo Cantarella e Jacques Calvet. Atmosfera cordiale, reciproche manifestazioni di stima e simpatia, in parata il frutto di una intesa cominciata nel 1978 e rafforzata nell'88: il veicolo commerciale che sostituisce il Ducato e la nuova monovolume. Sette modelli, i tre «commerciali» con i marchi Fiat, Peugeot e Citroen, le 4 auto targate Fiat, Lancia, Peugeot e Citroen destinate a lanciare la sfida in un settore di mercato in continua ascesa. «La nostra cooperazione - dicono Cantarella e Calvet - è un esempio per l'Europa. Dimostra che si può lavorare insieme e che non ò necessario ricorrere a fusioni azionarie. Abbiamo intenzione di continuare su questa strada, che permette di realizzare economie di scala, di mantenere l'indipendenza e l'identità dei marchi, di migliorare la nostra competitività». Come si ò articolata e si sviluppa questa cooperazione così efficace? Tre i punti principali: la realizzazione di veicoli in comune prodotti in fabbriche che servono i due gruppi; l'assoluta parità finanziaria, decisionale e produttiva; la responsabilità gestionale di Fiat Auto per lo stabilimento di Val di Sangro, dove sono costruiti i veicoli commerciali, e di Psa per quello di Valenciennes, destinato alle monovolume. I due gruppi hanno, ciascuno, il 50 per cento delle fabbriche. Le decisioni importanti sono prese da un comitato direttivo, paritario, e italiani e francesi possono dispone del 50 per cento della capacità installata in ogni sito. «E' una strategia - ha affermato Calvet - che può essere attuata da tutti gli altri costruttori europei». Ha ribadito Cantarella: «E' una scelta di fondo irreversibile». L'«intesa cordiale» tra Fiat Auto e Psa ha comportato ampi investimenti per gli impianti produttivi e lo sviluppo del nuovo veicolo commerciale e della monovolume. A proposito, per ora continueremo a chiamarla «vetturone», visto che il vero nome sarà svelato solo alla presentazione ufficiale, in marzo al Salone di Ginevra. Circa 1300 miliardi di lire per il rinnovo e l'ampliamento di Val di Sangro e 6 miliardi di franchi per la costruzione, ex novo, di Valenciennes. In più, una cifra complessiva di 120U miliardi di lire per l'ideazione del furgone e dell'auto, che saranno prodotti in ragione, rispettivamente, di 800 e 600 unità al giorno. Un affare complessivo da 4000 miliardi, che coinvolge 8000 dipendenti. «Oggi - ha detto con orgoglio Cantarella - l'impianto di Val di Sangro è il più moderno d'Europa per la produzione di veicoli commerciali. Adotta tutti i princìpi della "fabbrica integrata" e costituisce un altro segno deh impegno di Fiat Auto in questi anni difficili». Finora, a Val di Sangro sono stati costruiti un milione e 200 mila mezzi, di cui l'80 per cento esportato. «Con la monovolume - ha aggiunto Cantarella - ampliamo le nostre possibilità sul mercato e a chi rimprovera a noi e al gruppo Psa di arrivare dopo altri costruttori, dico che molte case devono ancora lanciare i loro modelli e che l'importante è cogliere al momento giusto le richieste della clientela. E' appena nel '92 che in Europa si sono vendute più di 100 mila auto di questo tipo». Sia Cantarella che Calvet hanno sottolineato come la cooperazione tra il gruppo italiano e quello francese comporti un vasto intreccio di componenti (motori, cambi, elementi di carrozzeria, parti varie) e come la svalutazione della lira rispetto al franco non costituisca, di riflesso, un problema. «Il nostro accordo va visto in un'ottica europea» hanno ribadito l'amministratore delegato di Fiat Auto e il presidente di Psa. Che, poi, tra un sorriso e l'altro, hanno pure detto che si faranno concorrenza con i loro nuovi prodotti sui mercati continentali. Del resto, è questo uno degli aspetti più originali dell'intesa tra Parigi e Torino: base comune, ma l'i corsa a chi vende di più restii perta. «Questo tipo di accordo - hanno aggiunto Cantarella e Calvet ci ha permesso di realizzare prodotti che né Fiat Auto né Psa avrebbero potuto da sole fare per motivi di redditività. In ogni caso, non esistono costruttori grandi e piccoli, ma costruttori buoni o cattivi». Ancora Cantarella: «Non è più un fatto di dimensioni. L'importante è offrire prodotti giusti, a costi competitivi, con una rete commerciale adeguata». Sul futuro dell'auto Cantarella e Calvet sono stati molto cauti. In particolare, per Cantarella il 1994 si chiuderà in Italia ai medesimi livelli dello scorso anno. La ripresa è prevista per il '95. «Ma è proprio in questi momenti che si gettano le basi per il futuro». Per la Fiat Auto il Ducato Anni 90 e la monovolume Fiat-Lancia sono il sesto e settimo modello della nuova gamma. «In Europa nessuno ha fatto tanto», ha concluso Cantarella. Michele Fenu