«E' un Tomba col mal di testa»

Il preparatore atletico D'Urbano e il dt Schmalzl: non ha problemi fisici KO TRE VOLTE DI SEGUITO: CHE SUCCEDE? Il preparatore atletico D'Urbano e il dt Schmalzl: non ha problemi fisici «E' un Tomba col mal di testa» EMair: non sa perdere FHINTERSTODER UORI per tre volte di seguito, l'ultima addirittura gettando la spugna, cioè rinunciando a correre la seconda manche, Alberto Tomba ha iniziato l'anno pari, solitamente ricco di trionfi, con un filotto di sconfitte che inducono alla riflessione e anche alla preoccupazione. Le domande sono molte, eppure tutte riconducibile a una: cosa sta succedendo ad Alberto? Ieri il campione azzurro era a Cortina, dove si è sottoposto a quattro terapie laser al ginocchio sinistro. Ha detto di non avvertire più dolore, come del resto era prevedibile, e oggi tornerà ad allenarsi in Val di Fassa. Se il ginocchio farà i capricci, Tomba andrà a Milano per una visita dal dottor Costa, un'eventualità assai remota: domani quasi certamente lo vedremo a Kitzbuehel, dove domenica si correrà lo slalom della riscossa. Alla domanda posta più sopra, hanno cercato di rispondere in tanti. E alla fine sono saltate fuori una vecchia considerazione e una nuova verità: i problemi di Tomba, dicono gli esperti, stanno nella sua testa più che nelle sue gambe, per tornare alla vittoria deve insomma soffocare ansie e paure. Ma nello stesso tempo il campione incontra crescenti difficoltà in gigante per colpa di una fortissima pattuglia di giovani, gente che si butta fra i pali senza freni mentali, prò- prio come Alberto nella stagione dell'esplosione. «Escludo che esistano problemi di preparazione fisica», ha detto Giorgio D'Urbano parlando anche a nome di Thoeni e del team, dopo un summit sui mali di Alberto. «Se fosse così, non avrebbe corso a Kranjska Gora per 40 secondi sui tempi di Aamodt e Mayer. E soprattutto, inforcata a parte, non avrebbe dato un secondo a tutti in slalom: fra i pali stretti, dal punto di vista fisico, è ancora più dura. Inoltre Alberto lo direbbe, se pensasse di aver sbagliato preparazione. La nostra impressione, caso mai, è che in gigante ci sia un sacco di gente giovane e forte. Alberto soffre moltissimo questo fatto, lo conoscete, e dopo le due uscite di Kranjska Gora non si sentiva molto tranquillo. Quando non è sereno ingigantisce tutto, tensioni e problemi. A Hinterstoder voleva arrivare a tutti i costi ed è andato piano. Al suo posto avrei corso la seconda manche, ma lui ci ha detto di aver male al ginocchio e noi avevamo il dovere di credergli». E per le Olimpiadi? «In slalom siamo convinti che possa vincere: è il più forte insieme a Stangassinger. In gigante, invece, il discorso è diverso: la concorrenza è agguerrita e numerosa e difficilmente Alberto riuscirà a risolvere in tempo i suoi problemi. Non ci facciamo troppe illusioni. In ogni caso lui ci ha stupiti tan- te volte e dunque sarà meglio andarci piano con le previsioni. L'importante, ripeto, è che ritrovi la serenità». «Alberto ha sbagliato gara: la pista era bellissima e lui avrebbe potuto con una grande seconda manche arrivare quarto e forse anche secondo», ha detto il dt azzurro Helmuth Schmalzl iniziando il discorso dall'episodio più recente, il gigante di Hinterstoder. «Ora il suo momento psicologico è molto delicato. Io credo, ma è un'impressione del tutto personale, che la vicenda natalizia di Cortina l'abbia disturbato parecchio. Credo anche che il guaio al ginocchio sia lieve e dunque sono ottimista per il futuro. In slalom va fortissimo, in gigante è emerso un fatto preciso: come altri azzurri, Alberto soffre i tracciati relativamente piatti. A Hinterstoder ha confermato i problemi di Val d'Isère. Aamodt ha fatto vedere cosa si può fare sul piano, se si è capaci di interpretarlo. Se ci riesce Aamodt, ci può riuscire anche Alberto». Schmalzl, insomma, non vede nero nel futuro di Tomba. E ha un consiglio da dargli anche se Alberto, parole del dt, conosce benissimo quali sono i problemi e non ha bisogno dei suggerimenti del prossimo: «Vorrei che il ragazzo non considerasse il facile come facile. Deve abituarsi a valutare come facile solo il tracciato che gli dà un vantaggio. Lui ha detto di sentirsi un vecchietto? Lo escludo assolutamente, era chiaro che stava scherzando». I tecnici si sono mostrati d'accordo nel dire che il problema non è fisico ma mentale. E la stessa valutazione ha dato Much Mair, ex discesista, uno che conosce bene i meccanismi psicologici degli sciatori: «Alberto è grande, mi dà solo un po' di fa- stidio il fatto che non sappia perdere. Come ha dimostrato dopo Val d'Isère vincendo a Sestriere, deve riuscire a reagire. Ci vogliono determinazione e coraggio. La mancanza di serenità diventa un freno interno: io credo che sia solo questione di convinzione, non di forma fisica e tecnica. In gigante ci sono avversari fortissimi, però Alberto può batterli. Adesso, si capisce, è pieno di problemi: è come un calciatore che deve tirare dal dischetto dopo aver sbagliato tre rigori di seguito». Carlo Coscia Tomba si è sottoposto a quattro terapie laser, il dolore al ginocchio è sparito

Luoghi citati: Cortina, Hinterstoder, Kranjska Gora, Milano, Sestriere