FINALMENTE UN PO' DI LUCE di Marco Ansaldo

FINALMENTE UN PO' DI LUCE FINALMENTE UN PO' DI LUCE ROBERTO Goveani, di ritorno dal colloquio con Matarrese, ci è parso più sollevato nell'animo di quanto non lo fosse imbarcandosi per Roma: a suo dire lo spiraglio di luce si è ampliato, d'ora in poi si potrà lavorare su trattative serie con l'avallo del presidente federale. La domanda che rimane insoluta è: quanti soldi servono per salvare il Torino? Nessuno lo sa perchè nessuno lo può sapere. Basandosi sulle cifre emerse ieri si dovrebbe pensare a 24 miliardi da immettere subito: 10 per sbloccare le azioni in mano al curatore fallimentare, 14 per la gestione fino a fine stagione. In realtà le cifre sono ballerine. Il curatore potrebbe considerare equa una valutazione di 6-7 miliardi perchè sono state ridotte alcune passività della gestione Borsano. E i 14 miliardi sarebbero una stima quasi catastrofica. Per arrivare a giugno basterebbero meno di nove miliardi e ci sono variabili che possono giocare a favore del Torino: 1) la fattorizzazione del credito di Scifo (2,5 miliardi); 2) la prosecuzione del cammino nelle Coppe con i relativi incassi; 3) lo sgravio dell'ingaggio di Aguilera, se verrà ceduto nelle prossime 48 ore. Insomma, nell'opinione del Notaio, l'ammalato non è gravissimo. C'è da sperarlo, anche se l'esperienza non ci fa condividere lo stesso ottimismo. Per quanto lo si minimizzi, il sequestro delle azioni rimane un ostacolo, anche psicologico, molto forte per chiunque si voglia accostare alla società. Senza considerare le preoccupazioni per le vicende penali che ri¬ guardano il Toro del passato. L'altro problema, a voler essere chiari, è di trovare partners credibili. Di cordate e cordatine ne abbiamo viste nascere e morire tante in questi anni. E, al momento di cedere una società che era sana, Gerbi si trovò a scegliere tra un Borsano e un Mendella. Ormai si fanno schiere di nomi, al primo contatto ogni commerciante o piccolo industriale diventa un sicuro acquirente: quasi un calcio mercato. Non vorremmo che si facesse il gioco di chi cerca una pubblicità gratuita. Il Notaio garantisce che non è così. In ogni caso fa bene Matarrese a chiedere che questi personaggi gli siano presentati. Di questa giornata che Goveani ha valutato molto positiva, l'aspetto migliore, il più concreto, sta nella definizione di un termine per risolvere la vicenda. Trenta giorni per decidere, questa è la vera novità. O il Notaio riuscirà nell'impresa oppure si inserirà come creditore nel fallimento di Borsano: in pratica porterà i libri in tribunale e per il Toro si aprirà la procedura fallimentare. Può essere la mossa che inchioda chi dice di voler aiutare la società ma non scioglie l'incertezza. Meglio un taglio netto che una sofferta agonia. Anche perchè in questa situazione di stallo si rischia comunque di perdere pezzi preziosi: da Mondonico, che ci sembra sempre più avviato verso l'Inter, a giocatori come Venturin e Cois per i quali si stanno accapigliando il Parma e la Fiorentina. Marco Ansaldo

Luoghi citati: Roma