Nel grande gioco della mazzetta l'ltalia ora fa scuola in Europa

r NOMI E €®@N®fVtl Nel grande gioco della mazzetta Vltalia ora fa scuola in Europa Mi ■MRRHRHHI ' E si esclude l'Inghilterra, dove al momento sembra più gettonato il sesso, la vecchia Europa pullula di scandali politico-finanziari, dalla Francia al Belgio, dal Lussemburgo alla Spagna... Ma, leggendo le cronache politico-giudiziarie dei vicini, si ha la percezione che spetta inequivocabilmente a noi lo scudetto dell'intrallazzo, l'oscar del malaffare, la palma europea del know how tangentizio più sofisticato. Anzi, in molti dei casi più clamorosi, assistiamo semplicemente a ramificazioni estere di scandali che hanno le radici qui da noi, come se l'Italia fosse la culla dell'Internazionale della mazzetta. Mentre sembra languire, nel suo livido scenario affollato di morti ammazzati, l'affaire degli elicotteri Agusta venduti al Belgio, a Madrid decolla in questi giorni lo scandalo del Banco Espanol de Credito, il cui presidente, l'azzimato Mario Conde, è stato destituito dal governatore della Banca di Spagna, Miguel Angel Rojo, dopo la scoperta di un buco di 500 miliardi di pesetas, qualcosa come 6 mila miliardi di lire. Chissà se vi inorgoglisce sapere che la torbida storia del Banesto, come più brevemente viene chiamato il banco, ha origine sette anni fa, il 29 dicembre 1986, a Milano, Foro Buonaparte. Quel giorno avviene un fatto straordinario: Mario Conde e Juan Abello, che controllano la società farmaceutica Antibioticos, si sentono offrire da Mario Schimberni, presidente della Montedison, 58 miliardi di pesetas, circa 600 miliardi di liI re, per la società che l'olande¬ se Gist Brocades voleva acquistare per meno della metà. Conde esulta. In Spagna, si grida stupefatti all'affare del secolo. In Italia, nessuno ha il tempo o la voglia di chiedersi perché mai la Montedison abbia deciso di pagare l'Antibioticos a un prezzo d'affezione. Cos'è realmente accaduto quel 29 dicembre non tarderà ad accertarlo nei dettagli il giudice Francesco Greco, che indaga sulla Montedison. Ma lo schema è già chiarissimo: per farla breve, in tempi di Craxismo e di Felipismo imperanti, fu confezionato un bel presente per l'Epifania ai due partiti socialisti fratelli, a spese degli azionisti della Montedison. Maestro di cerimonia o, se volete, professore di ragioneria della truffa, il finanziere craxiano Ferdinando Mach di Palmstein, una specie di sindaco onorario di Ibiza, dove oggi latita, il quale, con Schimberni, Conde e chissà chi altri, ritagliò una mazzetta di almeno una quarantina di miliardi di lire da spartire equamente tra Craxi e Gonzalez, tra psi e psoe. Se i professori della mazzetta erano allora italiani, si deve dire che gli allievi spagnoli son stati lesti a imparare, non hanno tardato a entrare in confidenza con quella che loro chiamano la cultura del pelotaro, per intendere l'arte del colpaccio. Il ricavato di quella miracolosa vendita dell'Antibioticos sfuggito alle mani di Mach e dei politici suoi amici, Conde lo destinò infatti all'acquisto del controllo del Banesto, vecchia banca delle grandi famiglie dell'aristocrazia franchista, oggi protagonista di un dissesto da far invidia all'Ambrosiano di Calvi. E' difficile che gli allievi abbiano potuto superare i maestri nell'arte del pelotazo, e tantomeno nel suo sopraffino intreccio con la politica, ma le ultime notizie da Madrid dicono che l'affare Banesto ci riserverà strepitose sorprese. Certo, per ora, gli spagnoli stanno piuttosto indietro rispetto a noi, ma nessun Di Pietro è ancora spuntato all'orizzonte. Rappresentazioni del livello di Mani pulite mancano in Spagna, come in Belgio e in Francia, dove pure l'indomito giudice Renaud Van Ruymbeke, il più famoso in Europa dopo Di Pietro, non demorde nelle sue inchieste sulla corruzione politico-affaristica. Insomma, il pool milanese stringe di più e non perché sottopone ingiustamente gli inquisiti al carcere, come sostengono i detrattori, ma forse perché ha trovato il modo di applicare al meglio i codici ai ieati di corruzione politica. Mitterrand a Parigi e Gonzalez a Madrid, pur coinvolti in scandali clamorosi, sono ben lontani dal dover sfilare nelle aule di giustizia, com'è capitato a Milano a Craxi e Forlani. E allora chissà che, magari senza saperlo, non stiamo facendo scuola in Europa un'altra volta. Alberto Staterà era^J