L'ammutinato del Bounty? Bello come Mel Gibson di Fabio Galvano

L'ammutinato del Bounty? Bello come Mei Gibson ll capo dei rivoltosi assomigliava all'attore che lo ha interpretato sullo schermo L'ammutinato del Bounty? Bello come Mei Gibson Un identikit elettronico ha «combinato» i volti di tutti i discendenti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fletcher Christian assomigliava a Mei Gibson. Cioè l'uomo che due secoli fa guidò il celebre ammutinamento del Bounty era molto simile all'attore che ne ha indossato i panni nella più recente versione cinematografica di quella grande avventura di mare. C'è un trucco? Sembra proprio di no. L'immagine non risente di attrazioni hollywoodiane né, peggio, di un intervento dell'ufficio stampa di Gibson: è infatti quanto di più scientifico si potesse ottenere con un sofisticatissimo computer della polizia di Liverpool, lo stesso usato per creare gli identikit fotografici dei de¬ linquenti ricercati. E' una coincidenza che farà discutere; ma l'immagine parla chiaro. Finalmente uno dei più celebri ammutinati della storia degli oceani ha un volto e Jerry Gordon - 38 anni, pittore, l'uomo che ha voluto questo progetto di «E-fit», Electronic Face Identification - ha soddisfatto un pallino che aveva da anni, da quando aveva cominciato da ragazzo a occuparsi della vicenda del Bounty. Il primo Fletcher della sua gioventù aveva il volto di Clark Gabie, spavaldo ammutinato a! cospetto di un indimenticabile Charles Laughton nei panni del capitano Bligh; ma il computer non ha rispettato quel ricordo di tanti anni fa. Né, a dire il vero, ha voluto immortalare un altro celebre Fletcher, quello di Marion Brando che fu galeotto nel portare l'attore a una nuova vita nei mari del Sud. «Quest'identikit - testimonia il sergente John Royle, della polizia di Merseyside - è il compendio di numerosi ritratti dei discendenti di Fletcher Christian, soprattutto del figlio, e anche di qualcuno dei suoi antenati. Gordon ha introdotto tutto nel computer, lo stesso che usiamo per cercare di dare un volto ai nostri ricercati, poi ha aggiunto la descrizione fornita nel libro di bordo del capitano Bligh: corpulento, alto circa un mct-o e 75, capelli e car¬ nagione scuri». Ed ecco il risultato: un volto ovale, con occhi rotondi e sopracciglia ad arco, un naso non indifferente. Un po' come Mei Gibson, insomma. Christian, nato attorno al 1764 nel Cumberland, era ufficiale in seconda del capitano Bligh, in un viaggio a Tahiti per raccogliere alberi del pane e portarli nelle Indie Occidentali. Fece fronte comune con una parte della ciurma, spinto dall'inumano comportamento di Bligh. Qualcuno dei 44 membri dell'equipaggio volle restare con il capitano e il 28 aprile 1789 Bligh e 18 uomini furono abbandonati su una barca alla deriva in pieno Oceano Pacifico, al largo di Tofua. Fletcher Christian raggiunse Tahiti, do¬ ve alcuni degli ammutinati decisero di rimanere (furono più tardi arrestati dal comandante Edwards, riportati in patria e alcuni condannati a morte). Con altri otto ammutinati e un gruppo d'indigeni, Christian riprese il mare e si rifugiò nell'isola di Pitcairn, dove diede fuoco al Bounty e dove sarebbe stato ucciso attorno al 1794 dagli stessi tahitiani che aveva strappato alla loro isola. E' proprio per celebrare i duecento anni dalla sua morte che Jerry Gordon ha deciso di farne un grande ritratto. Ma non aveva nulla su cui basarsi: di Fletcher Christian, infatti, non esisteva immagine. «Neppure uno schizzo», dice Gordon. L'anno scorso è stato per tre mesi nell'isola Pitcairn, dove vivono ancora i discendenti dell'ammutinato, alla ricerca di documentazione. E' stato anche ospite, per qualche tempo, di uno di loro, Tom Christian; ed è tornato con abbondante materiale. «La tecnologia a disposizione della polizia - ha spiegato - mi ha permesso di fondere immagini e informazioni, proprio come si fa quando nel computer vengono introdotte numerose testimonianze, tutte incomplete, alla ricerca di un volto finito. Quello che non potevo proprio immaginare è che comparisse sullo schermo un volto simile a quello di Mei Gibson». Fabio Galvano L'identikit di Fletcher Christian e l'attore australiano Mei Gibson Dopo 200 anni ricostruito al computer

Luoghi citati: Liverpool, Londra