Vìa Poma, si riapre il giallo Coinvolto figlio di Vanacore

Vìa Poma, si riapre il giallo Coinvolto figlio di Vanacore Nuove ipotesi nell'inchiesta di un mensile Vìa Poma, si riapre il giallo Coinvolto figlio di Vanacore ROMA. Si riapre il caso di via Poma. Secondo il mensile di criminologia «Detective and Crime Magazine», nel numero che sarà in edicola sabato prossimo, ad uccidere Simonetta Cesaroni fu un mancino e non un destrorso come si credeva ed inoltre il sangue trovato sul telefono della stanza in cui avvenne l'omicidio non apparterrebbe a Simonetta bensì a Mario Vanacore, figlio di Pietrino, il portiere dello stabile. Il mensile dedica 13 pagine al giallo: attraverso indagini condotte dal reporter Carmelo Lavorino, si dimostra che il sangue sul telefono è del gruppo «A-dq alfa 4/4», identico a quello del sangue di Mario Vanacore. Per di più, sempre secondo il mensile, il trentaduenne Vanacore avrebbe la mano destra minorata, cosa che lo indurrebbe ad usare prevalentemente la sinistra. Mario Vanacore, spo¬ sato con figli, vive a Torino, ma secondo gli esperti del giornale nei giorni dell'omicidio era a Roma dal padre. Questo scenario potrebbe chiarire il comportamento ambiguo e sospetto di Pietro Vanacore dopo l'omicidio di Simonetta. L'alibi di Mario Vanacore per il giorno dell'omicidio non sarebbe stato verificato dagli inquirenti, dal momento che la sua posizione fu esclusa a priori perchè si era convinti che l'assassino fosse destrorso. Il mensile pubblica dei documenti inediti, tra i quali il disegno dell'autopsia del corpo di Simonetta ed una scheda che illustra il modo in cui vennero inferte sul suo corpo le 29 coltellate, una per una. L'avvocato del giornale, Benedetto Giovagnorio, ha consegnato una copia del mensile al pm Catalani e alle parti in causa. lAdnkronos)

Luoghi citati: Roma, Torino