Il vocabolario segreto di Cosa Nostra

Il vocabolario segreto di Cosa Nostra Il vocabolario segreto di Cosa Nostra In codice «mutande spesse» e camicia significano droga Asentire le intercettazioni telefoniche di alcune conversazioni intercorse tra il dottor Sangiorgi e l'ex bancario Giovanni Scaduto, boss della «famiglia» di Bagheria, gli affari poco chiari di cui parlano riguarderebbero l'acquisto di «orologi» e di non meglio specificate «mutande spesse». Possibile un simile commercio? Certamente no. Chissà cosa si nasconde dietro le convenzionali definizioni di orologi e mutande. Al telefono la mafia parla poco, e quando è costretta a farlo ricorre al linguaggio cifrato. Eppure un codice vero e proprio non esiste. Nel senso che non c'è un vocabolario valido per tutto il popolo di Cosa nostra, come accade nel gergo della malavita, dove ogni definizione è codificata e risulta comprensibile a tutti. Quella dei mafiosi, più che una lingua, risulta un insieme di allusioni ed ammiccamenti che riescono a capire solo i protagonisti delle singole storie, preventivamente d'accordo sulle definizioni da dare all'oggetto dell'affare. Alcuni trafficanti, perciò, discutendo al telefono di partite d'eroina, parlano di camicie. Altri si sono dilungati su una certa qualità di «marmo» che costava molto di più di quella normale. Per non parlare dei sottintesi più banali che fanno riferimento alla «neve» o semplicemente alla «bianca». Una volta la polizia inseguì per mesi un trafficante che prometteva l'arrivo di molti cavalli. Per un po' gli investigatori si convin¬ sero di avere a che fare con gente del giro delle scommesse clandestine. Poi sentirono i «prezzi» dei «cavalli» (migliaia di dollari) e cominciarono a sospettare. Alla fine ascoltarono il trafficante che invitava gli acquirenti in aeroporto, era droga. In altre occasio¬ ni si parlava di mutande ma l'oggetto del commercio era sempre lo stesso, prevalentemente cocaina. E quando parlano di armi? Anche in questo caso non si può dedurre una regola generale. Ognuno ricorre al proprio vocabolario segreto: e così, per esempio, gli «orologi» potrebbero essere congegni esplosivi a tempo, anche se sembra poco probabile che simili «articoli» vengano mercanteggiati al telefono. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, anche i mafiosi più smaliziati finiscono per tradirsi. Stanno al telefono per ore censurandosi fino all'ossessione, ma poi basta una botta di nervi per lasciarsi andare. «Portati il ferro», diceva un mafioso al suo compagno di missione, affidando la difesa di un segreto a quel «ferro» comprensibile ormai anche dai bambini. La polizia seguì i due, naturalmente li trovò armati e salvò la vita alla vittima i designata. [f. 1.1.] COSI' PARLA IL CLAN OROLOGI CAMICIE MUTANDE CAVALLI DROGA DROGA TIMER EROINA

Persone citate: Giovanni Scaduto, Sangiorgi

Luoghi citati: Bagheria