Solozar: rancori personali avvelenano i servizi segreti
Solozar: rancori personali avvelenano i servizi segreti Il direttore Sisde: anche frustrazioni freudiane Solozar: rancori personali avvelenano i servizi segreti ROMA. «Un regime democratico come il nostro è naturalmente più esposto ed ha bisogno quindi di essere adeguatamente difeso non soltanto dalle forze di polizia ma anche da un servizio apposito che si occupi della tutela dei cittadini, singoli ed associati». Lo ha sottolineato il direttore del Sisde, Domenico Salazar, che ha fatto il punto nel corso di un'intervista al Tg2 sul ruolo dei servizi segreti, sulle nuove direttive in materia di premi ai funzionari e su alcuni aspetti della stessa inchiesta in corso. Salazar ha precisato che sotto la sua gestione «i premi vengono attribuiti tenendo conto della necessità di ripartire equamente queste risorse, di fare in modo che rappresentino un contributo di tipo eccezionale, una tantum, con riferimento comunque a un'elevata professionalità». Inoltre - ha aggiunto il direttore del Sidse - «i premi vanno dalle 200 mila lire ad un massimo di un milione e ne ha la diretta responsabilità una sola persona, il direttore stesso del servizio, al contrario di quanto avveniva in precedenza». Salazar ha parlato anche di attacchi fatti alla sua persona da parte di «miei collaboratori diretti». E ha spiegato «che durano da almeno 15-20 anni gli attacchi provenienti da una certa stampa, alla quale si rivolgono quei funzionari che si sentono oppressi da un senso di frustrazione freudiana». Salazar ha infine fatto riferimento al possibile ruolo svolto dalle forze politiche negli anni passati sul funzionamento del Sisde. «E' possibile che si sia verificato qualche abuso - ha detto - soprattutto in materia di arruolamento dei funzionari, ricorrendo ad assunzioni clientelari». [Ansa]
Persone citate: Domenico Salazar, Salazar
Luoghi citati: Roma
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