Uno schermo per riflettere

Uno schermo per riflettere Da domani al Massimo sei film sul tema della «diversità» Uno schermo per riflettere 5/ apre con l'ultimo lavoro di Segre Sei film per riflettere. Il Massimo Tre, via Montebello 8, ospita da domani la rassegna II diverso nel cinema: tutti uguali, tutti diversi. A organizzarla è Psicolista, un gruppo di studenti universitari di psicologia che si propongono di affrontare il tema della diversità sociale ed etnica attraverso una serie di pellicole apparse negli ultimi anni nelle sale. Proiezioni con cadenza settimanale il giovedì alle 18,30. Seguirà, ogni volta, un dibattito di approfondimento del tema. L'ingresso è libero. L'iniziativa si apre domani con «Manila palorna bianca», l'ultimo lavoro del torinese Daniele Segre vincitore lo scorso aprile del festival di Istanbul. Ne è protagonista Carlo Colnaghi nel ruolo di un ex attore che, dimesso dall'ospedale psichiatrico, s'innamora di una giovane donna. All'incontro con il pubblico, dopo il film, intervengono il regista, l'interprete principale, gli psichiatri Agostino Pirella e Luciano Sorrentino. L'handicap mentale è il tema di «Sweetie», osannata opera prima della neozelandese Jane Campion, autrice dei pluripremiati «Un angelo alla mia tavola» e «Lezioni di piano». Il film racconta di un'adolescente «ritardata» e ritenuta in famiglia un'artista. Il mondo degli zingari, invece, è l'argomento (giovedì 27) de «Il tempo dei gitani» di Emir Kusturica, il regista slavo di cui, inspiegabilmente, si continua a rimandare l'uscita italiana de «Il valzer del pesce freccia» già molto apprezzato in Francia. Giovedì 3 febbraio è in programma «Luna park» sulla delinquenza moscovita con cui il regista russo Pavel Longuine non ha ripetuto il clamore suscitato dalla sua opera prima «Taxi blues». «Quell'oscuro oggetto del desiderio» di Luis Bunuel e il film di successo «La moglie del soldato» dell'irlandese Neil Jordan sono le altre pellicole in rassegna. [d. ca.] k ■ • • • •• -«ir--* U * * v f*v> Vii 4* 1 Scena da «Sweetie», film in rassegna della neozelandese Jane Campion

Luoghi citati: Francia, Istanbul, Manila, Scena