«Il Napoli non morrà. Forse

«Il Napoli non morrà. Forse «Il Napoli non morrà. Forse » Matarrese regala un cauto ottimismo TUTTI IN ATTESA DEL MIRACOLO ROMA. I dirigenti del Napoli ieri in via Allegri, la sede della Federcalcio, hanno trascorso tre ore poco simpatiche. La società partenopea ha debiti per 85 miliardi e ne servono 25 in contanti (di cui 10 subito) per arrivare alla fine del campionato senza incrementare il deficit. Un caso anomalo nell'universo del calcio? Pare di no. Ferlaino ammonisce: «Nizzola mi ha detto che alcuni club nell'ultima campagna acquisti sono andati in rosso per una cifra pari al totale dei nostri debiti. Il Napoli ha anticipato i tempi, è la punta dell'iceberg, altri ci seguiranno presto». Matarrese dal canto suo promette un esame severo ai conti di tutte le società di A, B e C: «Le cose sono cambiate, il Paese è cambiato, siamo stati tolleranti perché potevamo esserlo. Prima i presidenti garantivano il futuro delle società, ora sono loro a chiederci di intervenire». «Il Napoli non morrà», sostiene il presidente della Federcalcio con un ottimismo difficilmente spiegabile. Di questi tempi sarà assai difficile trovare im- prenditori pronti a versare miliardi. E dopo Napoli, Torino e poi chissà quanti e chi. Il piano di austerità varato nel marzo scorso dalla Figc deve aver dato ben miseri risultati se siamo a questo punto. Eppure qualche carta buona in tasca il presidente della Figc deve averla, visto che Ferlaino e Gallo hanno accettato di riaprire le borse. Chissà se sarà sufficiente. A quanto pare gli imprenditori ne! mirino di Matarrese sarebbero decisi a rispondere delle fidejussioni già prestate (e quindi a pa- gare circa 50 miliardi), però del Napoli non vorrebbero più sentire parlare (vedremo come finirà il confronto fissato a Roma per il 19). E anche se le banche possono (come garantisce il presidente della Figc) essere convinte a pazientare, resta la mina vagante dei giocatori che aspettano gli stipendi da novembre e che potrebbero mettere in mora la società. Gallo sospira: «Gli abbiamo parlato, hanno capito». Ottantacinque miliardi i debiti del Napoli, ma «solo 35 per la Federazione, gli altri spettano - dice Matarrese - a chi è responsabile dell'operazione Gis». Che sarebbe poi Ferlaino. E' sua la «Gestione impianti sportivi» che a luglio risultava in rosso per 54.656 milioni. Ma l'ex presidente della società azzuiTa è un altro ottimista: «A Napoli il pallone non può morire. E' già pronto un piano di risanamento in cinque anni. Quando sarà avviato si potrà comprare il Napoli con 15 miliardi. Certo anche cento lire sono un problema quando non le hai. Voglio dire grazie a Matarrese e a Nizzola, è la prima volta che vedo un simile interessamento da parte di Federazione e Lega». Però Matarrese è sbrigativo sul piano di risanamento, «prima la sopravvivenza, il resto lo vedremo». Gallo a chi chiede se non tema «avvoltoi» decisi a presentarsi dopo il fallimento del Napoli, risponde scuotendo le spalle: «Solo io e Ferlaino potremmo farlo, solo noi conosciamo la reale situazione. E non vogliamo arrivare a quel punto». Però servono 25 miliardi per vivere o sopravvivere fino a maggio. Presidente ed ex si dicono pronti a spendere, ma fino a un certo punto. «Ci vogliono altre due o tre forze nuove - sostiene Ferlaino - Il Paese è in crisi, Napoli non è un'eccezione, gli imprenditori non vogliono esporsi. Ma io sono ottimista per natura». Come a dire che Ferlaino e Gallo sono disposti ad investire altri 10 miliardi, non di più. In mezzo a questo mare di debiti nuota con la solita aria decisa Ottavio Bianchi. Il sindaco di Napoli, Bassolino, stravede per lui e l'antico contenzioso per il campo da gioco tra società e comune assume contorni più morbidi. Su Bianchi ora punta anche Matarrese: «Il consigliere delegato è l'uomo che può e deve far uscire il Napoli dalle secche. La sua presenza qui ci soddisfa». L'ex allenatore della Roma tace, lascia parlare Ferlaino e Gallo. Lui una volta si è definito allenatore in aspettativa e forse non è un caso che il suo nome in questi giorni venga legato per il futuro a Inter e Lazio. Piero Serantoni Debiti per 85 miliardi, ne servono subito 25 E la Federcalcio promette controlli L'ex presidente del Napoli, Ferlaino

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