Torino soldi donnine e guai
30 Il club granata forse inquisito per le dolci notti offerte all'arbitro di Coppa Torino, soldi donnine e guai L'Uefa si rivolge alla Figo t ARRIVA UN'ALTRA TEGOLA? VTORINO ENERDI' 28 gennaio: sarà una giornata campalo per il Toro. La sera si svolgerà l'assemblea degli azionisti in cui Goveani annuncerà un futuro radioso, o perlomeno rassicurante. Ma, quello stosso venerdì, di Torino si parlerà anche a Ginevra: l'Uefa deciderà se indagare sulle tre figliole che avrebbero alleviato, pagate dal club granata, la solitudine dell'arbitro Goethals e dei due guardalinee alla vigilia della sfida di Coppa con l'Aek Atene nel dicembre '91. Se l'inchiesta verrà fatta, e dovesse mai sancire che Goethals venne corrotto con le donnine, i granata sarebbero esclusi dall'Europa 1 o 2 anni. L'eventualità, comunque, è remota. E vedremo perché. Prima, però, soffermiamoci sulle promesse del Notaio. Stamane, a Roma, incontra Matarrese, gli illustrerà come intende «salvare» il club e spiegherà che due nuovi soci, un imprenditore piemontese e uno milanese, sono pronti a mettere miliardi nel Toro. Sono mesi che il presidente cerca partners, mai li ha trovati. Che sia la volta buona? Se non già oggi, lo sapremo il 28. A proposito di volte buone: l'amministratore delegato Giacomo Randazzo è volato di nuovo in Uruguay: forse ò vicina la cessione di Saralegui e/o Aguilera. E, adesso, eccoci alla Uefa: René Eberle, segretario della commissione disciplinare, ha chiesto alla federazione italiana un dossier su questa vicenda a mezzo tra il boccaccesco e il banale, «In base al dossier si vedrà se mettere sotto inchiesta il Torino. Per ora, di quella storia sappiamo solo quello che hanno scritto i giornali». Già, ma quali informazioni può dare la Federcalcio? Illuminante la risposta del segretario Giorgio Zappacosta: «Il capo del nostro ufficio indagini, Consolato Labate, è stato incaricato di approfondire la questione e contattare poi l'Uefa». Il verbo «approfondire» dimostra che in silenzio il dottor Labate, magistrato nella vita e inquirente del pallone per passione, investiga da tempo sulla presunta dolce notte torinese di Goethals e guardalinee. Dolce notte secondo la contabilità di Giovanni Matta, l'ex responsabile amministrativo granata che annotava pagamenti, leciti e «neri», su un libricino e su un diario che gli sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. In data 6 dicembre 1991 Matta, preciso e pignolo sino a segnare ogni primo del mese anche i 2 milioni e mezzo che percepiva clandestinamente, scrisse: «6 milioni». Per tre fanciulle che avrebbero tenuto compagnia al terzetto belga prima che il Toro affrontasse, battesse 1-0 ed eliminasse i greci dell'Aek con i quali aveva già pareggiato 2-2 ad Atene. Ovviamente Goethals e soci hanno negato tutto: «Mai visto signorine attorno a noi», contraddicendo Moggi (allora direttore generale torinista): «Tutto regolare, quelle ragazze erano interpreti messe da noi a disposizione della terna arbitrale come si fa sempre in Europa». Che gli arbitri di Coppa siano blanditi con regali e donnine ò un segreto di pulcinella nel mondo del calcio, nessun club ha mai avuto conseguenze disciplinari e un solo direttore di gara ha pagato: il greco Germanakos. Diresse l'andata della finale Uefa Napoli-Stoccarda, 2-1 per i partenopei (direttore generale era Moggi) grazie anche a un rigore generosamente concesso e nel post-partita godette, lui e i guardalinee, della compagnia di tre splendide figliole che erano state accompagnate in hotel da un dirigente azzurro. Per sua sfortuna le signorine furono viste dai giornalisti che facevano le ore piccole nella hall: Germanakos fu escluso da Italia '90. Goveani ha così commentato l'ultima novità: «Potrebbe essere l'ennesima tegola delle gestioni passate. Siamo tranquilli, non vorremmo che tutto questo rappresentasse una pregiudiziale per il nostro cammino in Europa». Cioè, che adesso gli arbitri di Coppa danneggino il Toro. L'eventualità che siano banditi dall'Europa è, come detto, super remota: se non è successo nulla al Napoli o al Marsiglia (anche i francesi furono chiacchierati) non si vede che cosa potrebbe accadere di diverso adesso. Se la passò liscia persino la Roma quando Viola nel 1984 diede 100 milioni a chi millantava di poter corrompere Vautrot in Coppa Campioni... Claudio Giacchino ! Goveani °ggi da Matarrese; nel riquadro Aguilera, che forse verrà ceduto
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