Il vecchio e Giuliana

Il vecchio e Giuliana Il vecchio e Giuliana Lui, simbolo del capitalisìno sequestra la giovane proletaria p IANO americano: il tavolino con la teiera, le due tazze, le paste ammuffite, in primo piano. IL VECCHIO: Tutto qui è ancora com'era quel giorno, quando Anna è fuggita, abbandonandomi per sempre... Il Vecchio si avvicina al pianoforte, sfiora col dito il coperchio grigio di polvere: il viso del vecchio è quasi in primo piano; Giuliana è in piedi in mezzo alla stanza. Sembra piccolissima, lontanissima. IL VECCHIO: Vedi quanta polvere?... Da quel giorno... da trent'anni... nessuno è più entrato qui dentro... io vengo qui ogni notte... di nascosto... Il Vecchio si avvicina a Giuliana, che indietreggia di un passo. IL VECCHIO: Perché mi guardi così? E' colpa mia, lo so... avrei dovuto tenerla vicino a me... notte e giorno... impedirle di muoversi... di fuggire... Il Vecchio afferra Giuliana per un braccio. IL VECCHIO:... tenerla così... Dalle labbra di Giuliana esce un lamento soffocato. GIULIANA: Oh... Il Vecchio lascia il braccio di Giuliana, che si abbandona in una poltrona. IL VECCHIO: Era seduta lì, quel giorno... proprio dove sei tu ora... a un tratto si è alzata... è uscita... non è più tornata... Giuliana fa per alzarsi. Il Vecchio la fissa con uno sguardo supplichevole, pieno di paura, di angoscia. IL VECCinO: No, non andar via... non mi lasciar solo... Primo piano del Vecchio. IL VECCHIO: Vorrei farti un regalo, prima che tu te ne vada... per quando ti sposerai... Il Vecchio si allontana, va nella camera da letto, apre un armadio. Il Vecchio in piano americano. Attraverso la porta spalancata, si sporge Giuliana in piedi nel salotto. Lo sportello dell'armadio, aperto, ne nasconde l'interno agli occhi di Giuliana. Nell'interno sono allineate alcune bottiglie di medicinali, scatole di fiale, una grossa siringa. Su una scatola di fiale è scritto I «MORFINA». Su una bottiglia è scritto «GLUCOSIO». Il Vecchio riempie rapidamente la siringa con una fiala di morfina, se la nasconde dietro la schiena, muove verso Giuliana. Giuliana guarda il Vecchio venire verso di lei. Quando le è vicino, invasa da una istintiva paura, indietreggia, urta nel pianoforte, si addossa allo strumento. Il Vecchio è ora davanti a lei, sorridente, umile, sottomesso, la mano nascosta dietro la schiena. La luce dei suoi occhi è velata, la sua voce trema di tenerezza e di commozione. IL VECCHIO: La terrai per ricordo... di un povero vecchio... Il Vecchio prende nella sua la mano di Giuliana, l'attira verso di sé. Giuliana all'improvviso si volge, fa per fuggire: Il Vecchio la tiene stretta al polso, la rovescia contro la spalliera del divano, accosta la siringa al suo braccio. Giuliana rovesciata contro la spalliera del divano, la testa pendente all'indietro, nel vuoto. La ragazza si dibatte, cerca di fuggire alla stretta del Vecchio. L'obbiettivo si avvicina al braccio di Giuliana, l'inquadra: il Vecchio, con rapido gesto, immerge l'ago nella carne, nella piega del gomito. Il viso del Vecchio è inquadrato in primo piano col braccio di Giuliana e con la siringa. GIULIANA: (dà un grido). Primo piano di Giuliana, che dà un grido, si dibatte. A poco a poco il suo viso contratto dallo spavento si distende, gli occhi si annebbiano. Fa per gridare, per invocare aiuto, spalanca la bocca, ma il grido le muore in gola. Primo piano del Vecchio: ha un viso felice, sereno. Da un breve scatto del suo braccio si indovina che ha tolto l'ago dalla carne. Il Vecchio la contempla un istante, le sue labbra si muovono. IL VECCHIO: Anna... Anna... Il Vecchio si alza, contempla Giuliana riversa, immobile. La prende per mano, la tira a sé. Giuliana, dolcemente, lentamente, si solleva. Il suo viso è disteso, calmo, gli occhi socchiusi. Il Vecchio l'attira per la mano verso la porta della camera da letto. Giuliana lo segue lentamente, senza più forza, senza più volontà. IL VECCHIO: Vieni... non aver paura... vieni... Il Vecchio entra nella camera da letto, distende Giuliana sul letto. Vinta dalla droga, la ragazza chiude gli occhi, si abbandona inerte. Il Vecchio si siede accanto al letto, contempla sorridendo Giuliana, mentre gli occhi gli si empiono di lacrime. Primo piano del Vecchio. Ha il viso sereno, pieno di una felice tristezza. IL VECCHIO: Non puoi più fuggire, ora... non potrai più fuggire... mai più... Curzio Malaparte Una vicenda morbosa ispirata a un fatto di cronaca nera

Persone citate: Curzio Malaparte, Giuliana Lui

Luoghi citati: Giuliana